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Igor Onishenko, il carnefice russo: "Quanti di quei vermi ho reso invalidi. Ne ammazzo 5 a settimana, mi hanno decorato"
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Il massacro dei civili a Bucha, alle porte di Kiev, ha rivelato gli orrori della guerra che ormai da un mese e mezzo si combatte in Ucraina. Stando al sito ucraino Obozrevatel, citato da La Stampa, i responsabili della strage sarebbero gli uomini della 64esima brigata, guidati dal comandante Omurbekov Azatbek Asanbekovich, 41 anni. Provengono tutti dalla repubblica di Sachs, Yakutia, in Siberia. La notizia, però, non sarebbe ancora stata confermata.
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La scia di orrori, in ogni caso, parte da lontano. Anna Politkovskaja, giornalista della Novaja Gazeta uccisa nel 2006 all’ingresso di casa sua a Mosca, ne ha parlato nel 2004, quando reparti diversi di San Pietroburgo e di Rjazan hanno rastrellato una via in un sobborgo di Grozny, in Cecenia. E non solo. La reporter riuscì pure a raccogliere la testimonianza di un carnefice pentito, Igor Onishenko, funzionario dei servizi segreti russi.
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"Sono andato in missione in Ingushezia, e la mia coscienza mi tormenta - raccontava il carnefice alla Politkovskaja -. Il capo, Korjakov, ci costringeva a picchiare sistematicamente tutti quelli che fermavamo. Avevamo un programma: far fuori almeno cinque persone alla settimana, ingusci o ceceni, tutti vermi uguali". L'uomo, continuando il suo racconto raccapricciante, ha rivelato di aver reso invalide più di cinquanta persone e di averne sotterrate trentacinque, insieme a un suo compagno. "Mi hanno decorato per l’irreprensibile lavoro svolto. Nell’ultima operazione ho spezzato gambe e braccia al procuratore locale che aveva documenti compromettenti sul nostro reparto". La denuncia risale al 16 aprile 2004, ma nessuno è mai stato punito.
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