Yakov Rezantsev, il generale russo sparito nel nulla: "Il ruolo dei satelliti spia", Putin umiliato ancora?
La Russia ha davvero subito la perdita di sette generali? Si tratta di un numero enorme, spropositato, soprattutto in relazione a quello fatto registrare in altre guerre: il Corriere della Sera ha citato nell’edizione odierna i dieci anni di campagna afghana dell’allora Unione Sovietica, in cui morirono soltanto tre generali in combattimento e due per malattia. In Ucraina, invece, nel giro di un solo mese sarebbero deceduti sette generali sul campo.
L’ultimo è stato annunciato da Kiev lo scorso 26 marzo: si tratta di Yakov Rezantsev, che sarebbe caduto all’aeroporto Chernobayevka di Kherson. Il condizionale è d’obbligo perché la Russia non ha confermato né smentito: dei sette generali che si presume siano morti ben cinque sono spariti nel nulla. Il Cremlino ha confermato il decesso di soltanto due comandanti di livello superiore: il generale di brigata Andrej Sukhovetskij e il capitano di vascello Andrej Palij. Di certo c’è qualcosa che non va sul fronte russo: se quegli altri cinque generali dichiarati morti dall’Ucraina fossero invece in vita, probabilmente il Cremlino li avrebbe mostrati per scopi di propaganda.
Il pensiero degli analisti americani è che il numero così alto di generali morti è una conseguenza di aver ammassato truppe per l’invasione in Ucraina senza spiegare loro cosa stava per succedere. Di altra idea è invece un ufficiale dell’esercito britannico, secondo cui dietro la morte dei generali ci sarebbe una strategia ben precisa: squadre di cecchini addestrate da tempo avrebbero il compito di far fuori i generali russi. Per individuarli, però, servono informazioni molto precise: e qui ci potrebbe essere la mano dell’intelligence americana e della Nato, o meglio dei loro satelliti-spia...