Alessandro Orsini, Corrado Formigli: "Perché io lo tengo. Rai? Roba ridicola"
La libertà di parola è un diritto irrinunciabile e inviolabile, ma ci sono segnali preoccupanti di censura anche qui in Italia. Si veda ad esempio il caso di Alessandro Orsini, il prof ribelle della Luiss al quale la Rai ha stracciato il contratto di collaborazione come esperto nella trasmissione di Rai3 Cartabianca condotto da Bianca Berlinguer. Le tesi del sociologo del terrorismo sull’invasione dell’Ucraina da parte di Vladimir Putin non sono piaciute a viale Mazzini che lo ha liquidato. Al contrario, Corrado Formigli lo ha invitato di nuovo ad esporre le sue tesi nella sua trasmissione Piazzapulita andata in onda su La7. E proprio Formigli in una intervista rilasciata a Alessandro Di Matteo per la Stampa ha messo in guardia sul pericolo di una deriva censoria che sarebbe non solo discriminatoria, ma anche anticostituzionale.
Per Formigli il "caso Orsini" somiglia molto a quanto vissuto da lui stesso durante la guerra del Kosovo nel 1999, ma con un finale diverso. Lui era a Belgrado come inviato di Michele Santoro per la trasmissione Moby Dick. "Santoro pensò di fare questa trasmissione contro le bombe della Nato", racconta il giornalista. "C'era chi considerava Milosevic come un assassino e chi invece pensava che la Nato avesse svolto un ruolo non suo, uccidendo anche civili. Può piacere o meno, ma così deve essere. C'erano polemiche roventi. Come è giusto che sia. Ma non successe quello che vediamo oggi".
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Secondo Formigli "quella contro Orsini è stata un'operazione abbastanza ridicola". "L'anomalia", puntualizza, "è il fatto che a un certo punto intervenga a gamba tesa un politico e dica: tu non puoi essere pagato perché dici cose che non coincidono col comune sentire. Chi decide il comune sentire? E poi: tra i cittadini che pagano il canone ci sono anche quelli che vogliono sentire Orsini. Io penso che la commissione di Vigilanza sia un obbrobrio, andrebbe abolita, è un'anomalia italiana».