Ucraina, "i soldi dei Biden dietro le armi biologiche". Guerra sporca, dove si spinge il Cremlino
Accuse pesanti quelle che arrivano dal ministero della Difesa russo contro la famiglia Biden. Più precisamente contro il figlio del presidente, Hunter. Stando alla versione del Cremlino, gli Stati Uniti avrebbero finanziato 13 laboratori biologici militari nel territorio ucraino. A puntare il dito è stato Igor Kirillov, capo della Forza di protezione chimico-biologica, durante una conferenza stampa a Mosca, poi rilanciata dall'agenzia di stampa turca Anadolou.
A sostegno della sua tesi, Kirillov ha mostrato dei documenti che sarebbero stati trovati durante le operazioni belliche in Ucraina. E stando proprio a queste carte, pare che il fondo di investimenti Rosemont Seneca Partners, presieduto da Hunter Biden, abbia sponsorizzato e quindi pagato - insieme ad altri soggetti - un programma di sviluppo di armi biologiche nel territorio ucraino. In questo programma sarebbero coinvolti pure il Pentagono, l'agenzia americana per lo sviluppo internazionale, i Centri per il Controllo e la prevenzione delle malattie. E, per non farsi mancare nulla, ci sarebbe di mezzo pure la fondazione del miliardario americano George Soros.
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In totale, secondo Kirillov, sarebbero stati circa 30 i laboratori coinvolti nel programma di "attività militare-biologica su larga scala". La risposta del segretario generale della Nato Jens Stoltenberg non è tardata ad arrivare: "Siamo preoccupati perché vediamo che la Russia sta cercando di trovare una sorta di pretesto accusando l'Ucraina, gli Usa e gli alleati Nato di prepararsi a usare armi biologiche e chimiche. Abbiamo già visto che questo è in realtà un modo per creare un pretesto in modo tale che loro stessi possano fare la stessa cosa. E naturalmente le accuse contro l'Ucraina e gli alleati Nato sono assolutamente false".