Mariupol distrutta, il servizio della tv di Stato russa: "Sono scene davvero tristi...", il peggio della propaganda
La campagna mediatica voluta da Vladimir Putin colpisce ancora. Dopo la Pravda, già organo di stampa del Partito comunista sovietico oggi filo-putiniano, il presidente russo usa la tv per dare la sua versione sulla guerra in Ucraina. In un filmato rilanciato su Twitter si vede una giornalista raccontare la drammatica distruzione di una città ucraina. "La tv di stato russa - si legge a corredo del video - pubblica questo filmato aereo assolutamente apocalittico di Mariupol (risultato dell'assedio russo). Ma la conduttrice dice: 'Scene tristi ovviamente... i nazionalisti ucraini si ritirano cercando di non lasciare nulla di intentato'". Insomma, in Russia l'assedio viene fatto passare come azione del popolo ucraino.
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Peccato però che la realtà sembrerebbe essere un'altra: come documentato nei giorni scorsi, la città che affaccia sul mare di Azov è da settimane vittima di un assedio militare da parte delle forze armate russe che molti osservatori hanno definito "medievale". A distruggere la città sono stati i bombardamenti continui. Uno di questi ha preso di mira un ospedale pediatrico. Nonostante le vittime, la portavoce del ministro degli Esteri, Maria Zakharova, aveva rispedito al mittente l'accusa incolpando i "battaglioni nazionalisti" ucraini che avevano costretto pazienti e personale a lasciare l'ospedale per usarlo come base per le loro operazioni di guerra.
D'altronde la traduzione di Libero della Pravda spiegava già il clima che si respira in Russia. Sull'organo di stampa affiorano slogan sull'esaltazione etnica dei russi e la concezione del popolo come unità mistica devota al capo. Da qui quella che Putin definisce una missione di salvezza nazionale che si traduce in una glorificazione delle forze armate, incarnazione dello spirito russo e strumento per garantire la grandezza della patria. Non appare invece mai la parola "guerra", che al contrario viene tradotta con "operazione militare speciale".