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Anatolij Chubais, "dimissioni e fuga in Turchia": l'inizio della fine di Putin?

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I malumori nei confronti di Vladimir Putin danno i primi effetti: si è dimesso Anatolij Chubais. L'inviato speciale del presidente russo ha lasciato la sua carica e abbandonato il Paese perché contrario all'offensiva russa in Ucraina. A rivelarlo, oltre che Bloomberg, anche l'agenzia Tass secondo cui Anatolij si troverebbe già in Turchia. Quella di Chubais è la più alta defezione da quando il 24 febbraio il Cremlino ha lanciato quella che chiama "operazione militare speciale".

 

 

L'uomo, 66enne, è definito l'architetto dietro le privatizzazioni condotte da Boris Eltsin, predecessore dello zar. Non solo, perché Chubais è considerato uno dei pochi riformisti economici a essere rimasto al potere dopo l'avvento di Putin. Capo del monopolio statale dell'energia elettrica Rao Ues fino al 2008, Anatolij è stato a capo di Rusnano, la corporazione russa per le nanotecnologie. La nomina di inviato speciale era arrivata solo lo scorso anno, quando il presidente russo lo aveva designato per lo sviluppo sostenibile. Il loro legame però ha una storia ben più antica. È stato proprio Chubais a offrire il primo incarico al Cremlino all'attuale presidente russo. E forse anche per questo è riuscito per oltre vent'anni a restare nel governo.

 

 

Il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, non ha risposto alla richiesta di un commento, mentre il fratello di Anatolij, Igor Chubais, interpellato da Rbk, ha ammesso di non sapere nulla né delle dimissioni né della partenza. Eppure la conferma arriva anche dal Cremlino, che parla di un passo indietro da parte del 66enne. Quella di Chubais è il secondo atto di ribellione dopo quello di Arkadij Dvorkovich. Il presidente della Federazione internazionale degli scacchi (Fide), contrario all'invasione, aveva rassegnato le dimissioni da capo del Fondo per la tecnologia Skolkovo.

 

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