Igor Ivanov, l'ex ministro degli Esteri russo: "Inaccettabile strage di innocenti". Il gesto per cui rischia tutto
Igor Ivanov, ex ministro degli Esteri russo, ha firmato un appello contro l'invasione ordinata da Vladimir Putin dell'Ucraina. "Il dialogo, la diplomazia e le trattative sono l'unica strada accettabile per risolvere il conflitto in una maniera che possa reggere alla prova del tempo. Dobbiamo tornare alla diplomazia e al dialogo per assicurare che le attuali dispute su questioni fondamentali siano negoziate e non combattute". Ivanov venne nominato da Boris Eltsin e si dimise dopo aver lavorato per quattro anni con Vladimir Putin, ricorda il Corriere della Sera. Oltre a Ivanov il documento è firmato da Wolfgang Ischinger, ex presidente della Conferenza per la sicurezza di Monaco, di Sam Nunn ex senatore e co-presidente dell'Iniziativa sulla minaccia nucleare, di Des Browne, ex ministro della Difesa della Gran Bretagna e di Ernest J. Moniz, ex ministro Usa per l'Energia. Nel documento si scrive tra l'altro che, "il primo ed essenziale passo verso la riduzione dei rischi di un incidente casuale, di un errore o di uno sbaglio di calcolo sia un cessate il fuoco per terminare l'inaccettabile e ingiustificabile perdita di vite umane, inclusi civili innocenti".
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"Ci ricordano come una catastrofe nucleare può emergere dalla nebbia della guerra. Il primo ed essenziale passo verso la riduzione dei rischi di un incidente casuale, di un errore o di uno sbaglio di calcolo sia un cessate il fuoco per terminare l'inaccettabile e ingiustificabile perdita di vite umane, inclusi civili innocenti", ha ribadito Ivanov che è ora presidente del Consiglio russo per gli affari internazionali, organismo creato dal Cremlino, ma non è un uomo di Putin.
Dal 2004 sulla poltrona agli Esteri siede Sergej Lavrov, "anche lui diplomatico di carriera come Ivanov ma uomo di tutt'altra pasta. Non c'è traccia in questi anni di una sua presa di posizione minimamente dissonante rispetto a quella di Putin. In questi giorni è arrivato a sostenere, senza fare una piega, che la Russia non ha invaso l'Ucraina", ricorda il Corriere. Nel documento Ivanov si guarda bene dal criticare la Russia. Ma nel testo viene usata la parola conflitto fa capire ed è noto che Putin non accetta altra definizione che operazione militare speciale per la guerra in Ucraina. Ecco perché Ivanov ora rischia di finire nei guai.