Vladimir Putin, la conduttrice tv Lilia Gildeeva si dimette: "Perché ho dovuto lasciato la Russia"
Dopo Marina Ovsyannikova, un'altra giornalista russa si ribella al Cremlino. Lilia Gildeeva, conduttrice del canale televisivo Ntv, schierato a fianco del presidente Vladimir Putin, si è dimessa per protestare contro la guerra in Ucraina. Lo riporta l'agenzia russa Ria Novosti, citando l'ufficio stampa della tv, che non ha dato motivazioni ufficiali sulla decisione. La reporter, 45 anni, lavorava per Ntv dal 2006. "Prima me ne sono andata via" dalla Russia, "temevo che non mi avrebbero lasciata partire. Poi mi sono dimessa", ha detto Gildeeva in un'intervista al blogger Ilya Varlamov, citata sul canale Telegram di quest'ultimo.
Nelle ore precedenti aveva fatto il giro del mondo il "blitz" della Ovsyannikova, redattrice di Channel One che aveva fatto irruzione in diretta in studio alle spalle della conduttrice mostrando alle telecamere un cartellone con la scritta "No War". Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha voluto ringraziarla pubblicamente in un video: "Sono grato a tutti quelli che combattono la disinformazione e cercano di dire la verità e personalmente ringrazio la giornalista che è entrata nello studio di Channel one con un manifesto contro la guerra". La giornalista è stata immediatamente arrestata, provocando una ondata di commenti a suo sostegno in Europa. "Da tempo Putin ha dichiarato guerra anche ai diritti dei cittadini e delle cittadine del suo Paese - ha sottolineato sui social Laura Boldrini, deputata Pd e presidente del Comitato della Camera sui diritti umani nel mondo -. L'immagine dimostra che oggi in Russia serve un atto di coraggio per rivendicare libertà di espressione e di informazione. Venga tutelata l'incolumità della giornalista".
Sparita per qualche ora, la Ovsyannikova è poi tornata in pubblico in un'aula di tribunale, sorridente a fianco del suo avvocato. Il giudice l'ha condannata a pagare una multa di 30mila rubli (280 dollari) per aver incitato alla protesta nel messaggio che aveva registrato prima di protestare durante il telegiornale della sera sul Primo canale della Televisione russa. Il caso relativo alla sua irruzione nello studio televisivo sarà considerato a parte, nel quadro della nuova legge per il reato penale di denigrare le forze armate, scrive Meduza.