Margarita Simonyan, la regina della propaganda di Putin: "Dov'è lo champagne?", una frase agghiacciante

lunedì 14 marzo 2022
Margarita Simonyan, la regina della propaganda di Putin: "Dov'è lo champagne?", una frase agghiacciante
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Ogni guerra è anche una guerra di propaganda. E Margarita Simonyan è il volto bello, elegante, sorridente della spietata macchina di comunicazione di Vladimir Putin. Secondo molti commentatori internazionali, almeno sotto questo punto di vista sta vincendo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky: empatico, drammatico, teatrale, a volte perfino ironico. Da consumato attore e star della tv, sta usando tutte le sue armi da intrattenitore rivolgendosi non solo ai suoi concittadini assediati, ma soprattutto ai leader internazionali. Il giudizio positivo è però forse viziato dal suo ruolo di "vittima designata" dell'orso russo, e dalla speranza dell'Occidente che da solo sappia respingere la minaccia del Cremlino. 

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Ma il lavoro della Simonyan, 41enne giornalista e consigliere del presidente, non è da sottovalutare, anche perché sicuramente più difficile, complesso e articolato di quello di Zelensky. Il suo curriculum, d'altronde, la pone a un livello molto alto: ha studiato negli Stati Uniti, come molti "rich kids" e figli di oligarchi degli ultimi 15 anni. Enfant prodige dell'intellighenzia moscovita, a soli 25 anni è diventata direttore del canale tv Russia Today. Il cuore pulsante del "verbo putiniano" in patria e nel mondo. Il megafono dello Zar, non a caso censurato all'estero dopo l'invasione. Ed è sempre la Simonyan, insieme all'esperto Vladimir Soloviev (58 anni, cresciuto nella vecchia Unione Sovietica, lui ha mandato i figli a studiare in Inghilterra ed è il volto tv più autorevole e rassicurante del piccolo schermo russo e la sua villa da 8 milioni sul  lago di Como è stata confiscata per le sanzioni), a gestire l'imponente sistema di fake news, smentite, contro-versioni e rettifiche, a volta talmente grottesche da sembrare un inno alle "non verità" di George Orwell e del suo 1984. Proprio per il suo ruolo, ritenuto "centrale", anche la Simonyan è finita nella rete delle sanzioni dell'Unione europea. 

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Lei, per contro, non ha paura di esporsi. A inizio invasione, ricordava il Daily Beast, è apparsa al programma televisivo La Sera e per presentarsi al pubblico ha fatto notare: "Prima di tutto, non capisco perché non c’è champagne in studio". E per far capire meglio l'aria che tira al Cremlino, ha aggiunto: "Ho aspettato 8 anni per questo. Finalmente è successo. Questa è la vera felicità. Grazie, Madre Russia!".

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