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Vladimir Putin, "i mercenari siriani faranno una mattanza". Voci pesantissime: "Carne da cannone per gli attacchi chimici"
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Marco Di Liddo, analista senior del Centro studi internazionali, avverte che le violenze in Ucraina sono destinate ad aumentare. "I sedicimila mercenari in arrivo da Siria e Medio Oriente che Putin schiererà in Ucraina si occuperanno del lavoro sporco. Per i civili sarà una macelleria. Putin pensava di risolvere la questione in una settimana, ma il calcolo si è rivelato sbagliato: l'esercito ucraino si è dimostrato pronto a tutto, anche grazie all'aiuto dell'Occidente. La popolazione non ha accolto i russi come liberatori. A questo si sono uniti diversi errori tattici sul campo. Il Cremlino ha così deciso di smettere di imitare le operazioni americane ed è tornato alla vecchia dottrina sovietica della saturazione di fuoco", rivela in una intervista al Giorno.
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"Quando i generali si sono resi conto che la guerra non sarebbe stata una passeggiata, hanno deciso che la priorità era vincere. In qualunque modo. Se i russi prevarranno, temo che la ricostruzione interesserà solamente i settori strategici, come i cantieri navali e le miniere. L'obiettivo delle violenze sui civili è questo: distruggere psicologicamente la resistenza per evitare anche qualsiasi tipo di rappresaglia futura. È un intervento punitivo, oltre che militare", specifica Di Liddo.
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"La Russia è in guerra e per l'apparato politico e militare l'esistenza del Paese è a rischio. La leadership è disposta a qualsiasi cosa per garantire la sopravvivenza dello Stato, compresi attacchi nucleari o chimici. A lui non interessa. Creerà una cortina di disinformazione, addossando la responsabilità di quanto successo agli ucraini. E molti gli crederanno. La realtà è questa e lo dico con la morte nel cuore", conclude l'analista. E secondo l'analista Andrea Margelletti, intervenuto a La7 a Coffee Break, l'esercito russo potrebbe usare i mercenari siriani "come carne da cannone" mandandoli in prima linea proprio in caso di attacchi chimico-biologici.
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