Ucraina, "corridoi umanitari verso Russia e Bielorussia". Zelensky: "Immorale", Macron contro Putin
I "corridoi umanitari" in Ucraina? Portano in Russia e Bielorussia: è la trappola finale di Vladimir Putin, contro cui protesta il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, definendo la decisione "immorale". L'Europa e il mondo hanno ancora negli occhi gli orrori di Mariupol e Irpin, alla periferia di Kiev, con i civili ucraini massacrati dai colpi di mortaio dell'esercito russo in aperta violazione del cessate al fuoco ordinato per due volte. Il sospetto, quasi una certezza, è che Mosca abbia deciso deliberatamente di colpire le famiglie a cui aveva promesso una fuga verso la salvezza. E il fatto che ora le rotte di evacuazione dei civili dall'Ucraina, già fragilissime, comprendano anche percorsi vero la Russia e la Bielorussia, come confermato dalla agenzia di stampa russa Ria Novosti citando il ministero della Difesa di Mosca, sembra una ulteriore provocazione bellica.
Non a caso, il portavoce del presidente ucraino Zekensky ha definito "totalmente immorali" questi corridoi umanitari. "Questa è una storia completamente immorale. La sofferenza delle persone viene utilizzata per creare un'immagine televisiva che si desidera", ha detto il portavoce in un messaggio scritto. "Questi sono cittadini ucraini, dovrebbero avere il diritto di evacuare nel territorio dell'Ucraina", ha aggiunto.
Ferma protesta anche dalla Francia: il presidente Emmanuel Macron sottolinea in una nota di non aver "chiesto né ottenuto dei corridoi verso la Russia dopo il suo colloquio" di ieri con Putin, contrariamente a quanto indicato dai militari russi e all'affermazione di una "richiesta personale" di Macron. Anzi, Parigi chiede con insistenza per "Kiev, Kharkhiv, Marioupol e Sumy di lasciar andare i civili e di consentire la consegna degli aiuti". Secondo l'Eliseo, "è un altro modo per Putin di spingere la sua narrativa" e fornire una verità alternativa alla opinione pubblica russa.