DiMartedì, gli oligarchi russi padroni a casa nostra: cosa si comprano a Venezia, un racconto sconvolgente
I russi hanno investito in Italia. Silvia De Santis, nel suo servizio andato in onda da Giovanni Floris a DiMartedì, su La7, nella puntata del primo marzo, racconta lo shopping da sogno e di lusso degli oligarchi russi in Italia. "A Cortina cuore delle Dolomiti c'è anche il menù in russo per servire i clienti più danarosi". E ancora: "Una suite panoramica arriva a costare circa 3500 euro al giorno in alta stagione", racconta un albergatore. "Bevono champagne da 18mila uro", aggiunge un ristoratore. Donnaluna, da 30 anni in Italia, ha appena comprato un'isola da sogno a Venezia insieme ad altri russi. "Un paradiso del genere può partire da dieci milioni di euro", racconta.
Intanto, in Costa Smeralda, dopo l'embargo Ue agli oligarchi russi che rientrano nella sfera d'influenze di Putin, i miliardari che hanno visto congelati i loro affari oltre cortina, hanno cominciato a dare il benservito ai lavoratori delle proprietà di lusso nel paradiso vip della Sardegna. "Stamattina ho ricevuto decine di segnalazioni da lavoratori ai quali è stato comunicato che da lunedì non dovranno più recarsi al lavoro", racconta Mirko Idili, segretario territoriale della Cisl Gallura. A essere licenziati ci sono manutentori, giardinieri, addetti alla sicurezza, amministratori. E con i loro licenziamenti stanno arrivando anche disdette su disdette a numerose imprese edili locali impegnati in lavori di riqualificazione e manutenzione delle splendide proprietà immobiliari dei magnati russi.
In Gallura, secondo l'Osservatorio Sardegna turismo, trascorrono le vacanze oltre 40 mila russi, per un totale di 220 mila presenze. "Il 2020 in Gallura è stato l'anno nero per l'occupazione, meno 60% di assunzioni rispetto all'anno precedente, dovute alla pandemia. Il rischio che anche per il 2022 si possa prefigurare una stagione con una grave flessione di occupati è fortemente concreto - osserva Idili - Nelle prossime ore chiederemo un incontro con il sindaco di Arzachena, Roberto Ragnedda, e con tutte le istituzioni competenti al fine di fare le più opportune valutazioni e mettere in atto le conseguenti azioni di tutela nell'interesse di questi padri e madri di famiglia".