Ucraina, "malcontento crescente": Putin perde la sponda cinese? La mossa con cui Pechino può ribaltare il quadro
In un primo momento la Cina aveva definito “legittime” le preoccupazioni in materia di sicurezza che hanno spinto Vladimir Putin a ordinare l’invasione russa in Ucraina. Adesso però la situazione sembra che stia evolvendo: nelle ultime ore Wang Yi, ministro degli Esteri cinese, ha fatto sapere al suo omologo ucraino, Dmytro Kuleba, che la Cina “deplora lo scoppio del confitto ed è estremamente preoccupata per i danni ai civili”.
Nel colloquio telefonico, Pechino ha dichiarato di sostenere “tutti gli sforzi internazionali costruttivi che portino a una soluzione pacifica” e ha ribadito “il rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale di tutti i Paesi”. Dal canto suo, l’Ucraina ha chiesto alla Cina una “mediazione” per arrivare alla realizzazione del cessate il fuoco. Del ruolo di Pechino se ne è parlato a Stasera Italia, dove Barbara Palombelli ha fatto intervenire sull’argomento Benedetto Della Vedova.
“Noi oggi abbiamo visto manifestarsi un malcontento crescente da parte della Cina”, ha esordito il segretario di +Europa, che poi ha proseguito nella sua analisi: “Nelle prime fasi nel consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite la Cina si era astenuta, ma più passano le giornate e più la follia di questa aggressione militare a persone che volevano semplicemente vivere libere e in democrazia sta mettendo in discussione la sponda cinese a Putin”.
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