Ucraina, l'ex ambasciatore di Trump: "Nel mirino di Putin Polonia e Baltici, rischio terza guerra mondiale"
"Siamo ancora lontani dalla terza guerra mondiale, ma molto più vicini di quanto non fossimo pochi giorni fa": l'ex ambasciatore degli Stati Uniti in Giappone, Kenneth Weinstein, citato da Affariitaliani, commenta il conflitto ancora in corso tra Russia e Ucraina. Secondo lui, che è anche professore all'Hudson Institute, tutto cambierebbe nel caso in cui la Russia colpisse un Paese membro della Nato: "Se la Nato fosse costretta a invocare l'articolo 5 a causa di un attacco russo ai Paesi baltici, alla Polonia o ad altri membri dell'alleanza atlantica, e i cinesi si muovessero simultaneamente e massicciamente su Taiwan, mentre l'Iran lancia un violento attacco all'Arabia Saudita, noi saremmo lì. Dentro la terza guerra mondiale".
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Lo scenario di un conflitto mondiale, insomma, è "impensabile ma non impossibile" secondo l'ex ambasciatore nominato da Donald Trump. Stando a un'altra opinione, invece, questo "sembra essere l'inizio di una seconda Guerra Fredda". Lo ha detto Naoko Wake, professore associato di storia della Michigan State University e uno dei più autorevoli analisti di politica internazionale degli Stati Uniti.
Secondo Bryan Clark dell'Hudson Institute, invece, "questo non è l'inizio della terza guerra mondiale, almeno nei termini di come si sono svolte le precedenti guerre mondiali. La Russia può gestire le sue operazioni in Ucraina per evitare che il conflitto degeneri e gli Stati Uniti, la Nato e l'Ue concordano di non intervenire militarmente". Potrebbe trattarsi piuttosto dell'inizio di "un confronto globale a lungo termine tra la Russia e i suoi vicini occidentali, che potrebbe essere integrato dal conflitto tra la Cina e i suoi vicini orientali".