Oleg Deripaska, l'oligarca che guida la fronda contro Vladimir Putin: chi è l'uomo dei resort (in cui lo Zar andava a sciare)
In questi giorni in Russia il tono dei siti degli organismi e dei media governativi russi è cambiato, da trionfante a preoccupato. La polizia russa arresta migliaia di persone che scendono in piazza contro la guerra ogni giorno e ai piani alti del regime sono tanti i volti perplessi per la strategia adottata da Putin in Ucraina. "Lo scontento forse più sorprendente è l'oligarca Oleg Deripaska, nei cui resort Putin era solito andare a sciare, e sui cui yacht facevano le crociere i responsabili della politica estera russa", scrive la Stampa. "Non riusciremo a resistere stringendo i denti, come nel 2014", avverte Deripaska.
L'oligarca è preoccupato per il tasso della Banca centrale balzato al 20%, quello dei mutui ipotecari salito al 15%, demolendo il mercato immobiliare e per il rublo in caduta libera. Dai bancomat russi sono stati prelevati trilioni di rubli, ma non si trovano dollari ed euro, mentre "la forbice del prezzo di vendita e di acquisto di valute occidentali ha raggiunto il 50%: in altre parole, nessuno vende moneta forte in cambio di rubli che rischiano di diventare i soldi del Monopoli. Le sanzioni occidentali, e le contromisure di Mosca, stanno svuotando le tasche dei russi, oligarchi come ceto medio", sentenzia sempre la Stampa.
Per gli oligarchi è stato introdotto l'obbligo di vendere allo Stato l'80% della valuta incassata dalle esportazioni. Molti di loro ritengono si tratti di un sequestro forzato per sostenere quelle riserve che sembravano enormi in tempi di pace, ma potrebbero durare poco in tempo di guerra. Anche i figli dei fedelissimi del regime, come Ayshat Kadyrova, il cui padre Ramzan sta scagliando i guerrieglieri ceceni su Kiev, scrivono nei social “No alla guerra”. Secondo la stampa, "non è più la rivolta dell'intellighenzia dissidente, che tifa Alexey Navalny: sono i moderati, gli intellettuali organici, che si rendono conto del baratro che si sta spalancando". .