Ucraina, alta tensione al tavolo del negoziato: "Perché nessuno tocca l'acqua"
È in corso a Gomel, al confine tra Ucraina e Bielorussia, il negoziato tra le delegazioni delle due nazioni attualmente in guerra. Siamo arrivati ormai al quinto giorno dell’invasione ordinata da Vladimir Putin, con i russi che stanno cercando di rovesciare il presidente Zelensky e il governo per prendere il controllo dell’Ucraina. Nessuno crede davvero che il negoziato possa avere esito positivo: per molti analisti si tratta di una mossa di facciata da parte della Russia.
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Che la tensione sia altissima lo testimoniano gli scatti che arrivano dal tavolo delle trattative, dai quali tra l’altro emerge un dettaglio particolare: nessuno ha toccato le bottigliette d’acqua, rimaste intatte e sigillate davanti ai protagonisti del negoziato. A guidare la delegazione russa c’è Vladimir Medinsky, ex ministro della Cultura noto per il suo estremo nazionalismo. Per l’Ucraina, invece, ci sono il ministro della Difesa Oleksii Reznikov e David Arakhamia, leader del partito di Zelensky.
“Lo dirò con franchezza - ha dichiarato il presidente ucraino alla vigilia del negoziato - non credo molto all’esito di questo incontro, ma proviamoci”. Le richieste dell’Ucraina sono chiare: il cessate il fuoco immediato e il ritiro delle truppe russe dal territorio ucraino. Dal canto suo però la Russia non sembra davvero intenzionata a trattare, ma solo a fare un passaggio che Putin potrà utilizzare per la sua propaganda interna.