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Vladimir Putin "esautorato". Guerra nucleare e golpe militare: voci clamorose sulla "catena di comando" russa

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Nonostante abbia attivato il sistema di allerta nucleare, difficilmente Vladimir Putin farà ricorso all'atomica. Lo crede Dominique Moisi, geopolitologo francese. Per lui il presidente russo "è un pazzo e nel suo delirio potrebbe anche pensare di farlo, ma sarebbe la sua fine e precipiterebbe dal piedistallo perché i suoi ufficiali rifiuterebbero di eseguire l'ordine". Per il professore lo Zar si crede invincibile e sarà proprio questa sua convinzione a farlo perdere. "Nel suo delirio - spiega al Giorno - non si rende conto che la catena di comando potrebbe esautorarlo. Ci sarebbe una rivolta degli ufficiali. Non solo i militari ma anche i russi, per non parlare del resto del mondo, lo guarderebbero con orrore". 

 

 

Già i giovani russi mandati in Ucraina per combattere si sono resi conto che la guerra non sarà breve e che non ha senso di esistere. Tutti segnali che dovrebbero far ragionare Putinn. In che senso? "Stanno accadendo cose delle quali Putin, se non fosse accecato da un ego mostruoso, dovrebbe tenere il massimo conto. Per esempio, il fatto che la Germania mandi armi all'Ucraina rappresenta un cambiamento radicale, rivoluzionario, storico; il fatto che Erdogan abbia chiuso i distretti alle navi russe è altrettanto significativo; la scelta della 'amica' Cina, che si è astenuta e non ha voluto votare contro la risoluzione della Nato, è un'altra cosa da non sottovalutare".

 

 

Si tratta di quelle che Moisi definisce "spie luminose". Queste ultime si accendono per indicare l'isolamento progressivo del dittatore di Mosca. "Il risultato della sua pazzia è aver provocato quel che sembrava impossibile: ha compattato gli occidentali, resuscitato la Nato e messo in crisi tutti i populisti europei. Penso che l'Europa dovrebbe dedicare a Putin un monumento con scritto 'Al nostro rifondatore, l'Alleanza riconoscente'".

 

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