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Ucraina, la guerra in diretta: il Cremlino minaccia l'Europa: "Mosca darà una dura risposta per il suo ruolo"

Vladimir Putin

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Quinta notte di scontri e bombardamenti a Kiev e nelle altre città d'Ucraina, ma la Russia e Kiev si preparano ai primi, difficilissimi "negoziati di guerra", organizzati in un luogo top secret a Gomel in Bielorussia, sulla riva del fiume Pripyat. Il presidente ucraino Zelensky si dice scettico, ma disposto a provarci. E l'omologo russo Vladimir Putin domenica ha attivato l'allerta nucleare, di fatto una pistola carica piazzata sul tavolo del "dialogo" non solo con l'Ucraina, ma soprattutto con gli Usa, la Nato e l'Unione europea.  

 

Ore 21,15: Mosca minaccia l'Ue

Mosca darà "una dura risposta all'Unione europea per il suo ruolo negli eventi in Ucraina", ha detto il ministero degli Esteri russo citato dall'agenzia di stampa Interfax.

 

Ore 20,40: missili nella regione di Kiev

Le forze armate russe hanno lanciato attacchi missilistici su tre insediamenti urbani nella regione di Kiev, a sud della capitale ucraina. Lo riferiscono media locali, citando i servizi di emergenza statali, secondo cui i centri colpiti sono Vasylkiv, Bila Tserkva e Kalynivka. Nei raid, si aggiunge, "sono stati distrutti un dormitorio e due abitazioni". I soccorsi faticano a raggiungere le zone colpite a causa dei bombardamenti. Non si hanno al momento notizie di vittime o feriti. 

 

Ore 19,30: ira di Mosca contro Berlino

La decisione della Germania di inviare armi alle forze ucraine è "scandalosa", ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. "Questa decisione scandalosa è giustificata da quella che viene definita come 'lotta dell'Ucraina per la sua libertà e indipendenza' e dalla 'minaccia' che il nostro Paese rappresenterebbe per la sicurezza europea", ha affermato Zakharova. "Con questa decisione - ha aggiunto - la Germania richiama gli spettri non di una Guerra Fredda, ma di piuttosto di una guerra calda", cioè aperta. Fra l'altro, ha concluso Zakharova, "Berlino non sembra rendersi conto che nella situazione attuale queste armi possono facilmente finire nelle mani di neo nazisti, terroristi e delinquenti che si trovano sul territorio ucraino".

 

Ore 18,12: bombe su Kiev

Una violenta serie di esplosioni è stata sentita in questi minuti a Kiev. Il cielo si è illuminato, riferisce il sito Kiev Independent. Le sirene per l'allarme anti-aereo sono subito scattate. La Cnn segnala che sono le più forti di oggi. 

 

Ore 17.27: il diktat di Putin dopo i negoziati
Il presidente russo Vladimir Putin e il presidente francese Emmanuel Macron hanno discusso sul conflitto in Ucraina in una lunga telefonata tenutasi su iniziativa della Francia. Lo ha riferito il Cremlino, come riportato da Interfax. Un accordo con l'Ucraina "sarà possibile solo con la considerazione incondizionata dei legittimi interessi della Russia, compreso il riconoscimento della sovranità russa sulla Crimea, la smilitarizzazione e de-nazificazione dello Stato ucraino e la garanzia del suo status neutrale", ha affermato Putin. Il presidente russo ha affermato inoltre che "le forze armate russe non minacciano i civili e non stanno colpendo strutture civili. La minaccia proviene dai nazionalisti ucraini, che usano i civili come scudi umani, dispiegano deliberatamente sistemi d'arma d'attacco nelle aree residenziali".

 

Ore 16.26: Putin a Macron, ok stop ad attacchi a civili 
Putin, aggiunge la presidenza francese, si è dunque impegnato a "salvaguardare tutte le infrastrutture civili" e a "mettere in sicurezza le strade, in particolare quella a sud di Kiev". Questi tre punti, continua l'Eliseo, sono stati richiesti da Macron e Putin "ha confermato il suo impegno" a rispettarli. Nel colloquio telefonico, si legge ancora nel comunicato, Macron ha anche ribadito la richiesta della comunita' internazionale di "cessare l'offensiva russa contro l'Ucraina e ha riaffermato la necessita' di attuare un cessate il fuoco immediato". Infine, Macron "ha proposto al presidente russo di restare in contatto nei prossimi giorni al fine di prevenire il peggioramento della situazione e il presidente Putin si è detto d'accordo".

Ore 14.47 - Zaia, "Ucraina subito nell'Ue da valutare"  
"Forse tutto questo è anche l'esito di scelte non fatte nel passato. Oggi l'Europa ha molti paesi dell'ex blocco sovietico. Penso che se l'Ucraina fosse stata europea la situazione sarebbe stata diversa. Adesso l'Europa deve fare l'Europa. L'ingresso dell'Ucraina è una opzione, forse anche troppo tardiva, ma non lo trovo fuori di testa come ragionamento". L'ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia commentando la proposta di ingresso immediato nell'Unione Europa lanciata dal presidente Volodymyr Zelensky. 

Ore 14.46 - Mariupol accerchiata, razzi su Kharkiv
L'esercito ucraino riferisce di un "rallentamento" del ritmo dell'offensiva russa. Le forze di Mosca sarebbero vicine a espugnare Mariupol, importantissimo porto del Sud, e hanno intensificato il tiro su Kharkiv, che ha finora resistito. Il segretario del Consiglio di Sicurezza Nazionale e Difesa di Kiev, Oleksiy Danilov, ha assicurato che il nemico è stato respinto su "tutti i fronti" mentre infuriano ancora "pesanti combattimenti". 

Ore 14.46: Svizzera, sì alle sanzioni contro la Russia 
La Svizzera si allinea "integralmente" alle sanzioni imposte dall'Ue alla Russia nell'ambito della crisi ucraina. Lo annuncia il presidente Ignazio Tassis: la Svizzera rompe così la sua secolare neutralità 

Ore 14.41: il miliardario Tinkov contro la guerra 
Un altro miliardario russo, Oleg Tinkov, fondatore della banca Tinkoff, ha criticato l'invasione russa in Ucraina. "Ogni giorno persone innocenti muoiono in Ucraina, questo è impensabile e inaccettabile. Gli Stati dovrebbero spendere soldi per le cure, per la ricerca contro il cancro, e non per la guerra". Tinkov non è l'unico oligarca vicino a Putin ad alzare la propria voce contro la decisione del presidente di invadere l'Ucraina.

Ore 13.07: "Abramovich ai negoziati per conto dell'Ucraina"
Il miliardario Roman Abramovich, su richiesta dell'Ucraina, è in Bielorussia per assistere ai negoziati tra Mosca e Kiev. E' quanto apprende il Jerusalem Post secondo cui sarebbero stati gli ucraini a chiedere l'intermediazione del miliardario russo con cittadinanza israeliana. L'ambasciatore dell'Ucraina in Israele Yevgen Kornichuk non ha commentato nello specifico il coinvolgimento di Abramovich nei negoziati ma ha detto "apprezziamo chiunque possa aiutare, se ha sufficiente influenza". Secondo Alexander Rodnyansky, produttore cinematografico due volte candidato all'Oscar, nato a Kiev ed in contatto con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ed il suo staff, l'ormai ex proprietario del Chelsea sarebbe stato contattato insieme ad altri membri della comunità ebraica in Russia per aiutare nella risoluzione del conflitto.

Ore 12.06: Johnson, Russia ancora più isolata, Putin deve fallire 
La Russia è stata ulteriormente isolata tramite le sanzioni internazionali e adesso il presidente russo, Vladimir Putin, "deve fallire". Lo afferma il premier britannico, Boris Johnson. "Stamattina abbiamo ulteriormente isolato la Russia dal sistema finanziario internazionale. Lavorando con i nostri partner e il G7, siamo determinati a imporre le misure economiche più severe possibili contro il presidente Putin per la sua ripugnante campagna contro l'Ucraina. Putin deve fallire", scrive Johnson su Twitter.

Ore 10.39: Zelensky scarcera i detenuti con esperienza militare 
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha preso la decisione di scarcerare i detenuti con vera esperienza militare, affinché possano "espiare la loro colpa nei punti più caldi della guerra". Lo ha affermato lo stesso capo di Stato ucraino, sottolineando che la misura, presa ai sensi della legge marziale, non è stata assunta in modo facile dal punto di vista morale. Secondo Zelensky si tratta di una decisione "utile dal punto di vista della nostra difesa". In precedenza, il ministro della Difesa ucraino, Oleksii Reznikov, aveva dichiarato sulla sua pagina Facebook che sono state distribuite ai residenti di Kiev circa 18 mila mitragliatrici. 

Ore 10.37: Attacco Anonymous alla Bielorussia 
Anonymous ha bloccato i siti web delle banche in Bielorussia. Lo rende noto su Twitter. 

Ore 10.37: Chi c'è nella delegazione ucraina 
La delegazione ucraina è arrivata intorno alle 9.30 ora italiana nell'area del confine ucraino-bielorusso per prendere parte ai colloqui con i rappresentanti della Federazione Russa, riferisce il servizio stampa dell'Ufficio del presidente Zelenzky. La delegazione comprende David Arahamiya, membro del partito del popolo, Oleksiy Reznikov, ministro della difesa dell'Ucraina, Mykhailo Podoliak, consigliere dell'ufficio del presidente, Andriy Kostin, primo vice capo della delegazione ucraina al gruppo di contatto tripartito, Rustem Umerov, deputato e il vice ministro degli Esteri dell'Ucraina Mykola Tochytskyi. "La questione chiave dei colloqui è un cessate il fuoco immediato e il ritiro delle truppe dall'UCRAINA", si legge nella nota. 

Ore 9.06: Farnesina agli italiani, "lasciate la Russia" 
La Farnesina "raccomanda fortemente ai connazionali presenti in Russia a titolo temporaneo (turisti, studenti, persone in viaggio d'affari e simili) di organizzarsi tempestivamente per rientrare in Italia".  

Ore 9.04: La norvegese Equinor lascia la Russia 
Il colosso norvegese dell'energia Equinor cesserà i propri investimenti in Russia e scioglieà le joint-venture nel Paese come "reazione all'invasione dell'Ucraina da parte dell'Armata Rossa". L'annuncio in una nota diffusa dal Gruppo controllato al 67% dallo Stato norvegese. A fine 2021 il Gruppo deteneva attivi per 2,1 miliardi di dollari in Russia ed e' partner di Rosneft dal 2012.


Ore 7.27: Crolla il rublo, tremano gli oligarchi russi 
La quinta notte di bombardamenti è stata leggermente meno cruenta delle precedenti. L'Onu riunirà il Consiglio di Sicurezza per proporre una tregua per evacuare donne e bambini. La minaccia nucleare evocata dal Cremlino provoca i primi scossoni sui mercati finanziari: il rublo russo ha ceduto quasi il 30% sul dollaro sulle piazze asiatiche, i future a Wall Street hanno perso fino al 3%, il petrolio è schizzato al Wti fino a un +7,5% a 98,46 dollari al barile. In gravissima crisi a causa delle sanzioni molte banche russe, con il 50% delle riserve della banca centrale di Mosca congelate nelle casseforti dei Paesi del G7.

Ore 7.15: Riaprono i primi negozi a Kiev 
È terminato poco fa, alle 8 locali (le 7 in Italia), il coprifuoco imposto a Kiev. Nella capitale stanno quindi riaprendo i NEGOZI di alimentari, e a breve dovrebbero ricominciare a circolare, per quanto possibile, i trasporti pubblici, come ha riferito il servizio stampa dell'amministrazione statale della capitale. "I negozi di alimentari e i trasporti pubblici apriranno a Kiev dalle 8. I treni della metropolitana passeranno molto meno spesso del solito". Ai cittadini viene chiesto di "non uscire e non muoversi per la città inutilmente", come si legge in una nota del municipio.

Ore 7.12: "Minsk estensione del Cremlino" 
La Bielorussia si starebbe preparando all'invio di soldati in Ucraina che andrebbero a unirsi agli alleati russi. Il dispiegamento potrebbe iniziare già oggi, secondo le dichiarazioni di un funzionario dell'Amministrazione Usa riportate nelle ultime ore dal Washington Post. "E' molto chiaro che Minsk ora è un'estensione del Cremlino", ha detto. The Kyiv Independent ha scritto nelle scorse ore di più fonti che parlano di una decisione già presa. 

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