Ucraina, i soldati trucidati sull'isola? Gli insulti dei russi sui cadaveri: "Presente la lepre?"
Al conflitto in Ucraina si aggiunge una guerra parallela, che si svolge soprattutto in rete e sui social, quella della propaganda. "Abbiamo l'esperienza di questi otto anni di guerra con i ribelli filorussi e difese ben posizionate - ha spiegato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky -. Abbiamo resistito alla prima ondata di colpi, respinto un'incursione e distrutto un blindato. Eravamo euforici. Ma proprio oggi che ci hanno martellato meno, l'umore dei ragazzi è precipitato", ha detto riferendosi ai soldati. Il motivo di questo malumore è da ricercare nei social.
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I soldati più giovani, infatti, sono spesso al telefono, dove guardano foto e video di Kiev bombardata, con scenette e gag sia su Instagram che su TikTok. La maggior parte del materiale è made in Russia. A colpire - come riporta il Corriere della Sera - è stata soprattutto una gag girata come un vero e proprio film. Nel video si vede un uomo che torna dalla moglie tenendo una lepre per le orecchie e dice: "Stasera la friggiamo?". "Non posso, l'olio è caro", risponde lei. "Ma come? Siamo il Paese dei girasoli", insiste lui. E la moglie: "Adesso l'olio è per l'export". Il marito continua: "Allora la facciamo bollita". "Non si può, adesso il gas russo dobbiamo pagarlo", chiosa lei. A quel punto lui libera la lepre e questa salta via gridando: "Viva l'indipendenza ucraina".
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"Mosca ci riempie di queste stupidaggini - ha commentato Zelensky -. Ci dice che senza il suo gas non mangeremo, che non possiamo resistere alle loro armi, che i nostri politici sono ladri. Tutte bombe nel cervello dei ragazzi". Colpisce parecchio anche un file audio che arriva dall'Isola dei Serpenti nel Mar Nero. Pare sia la registrazione di una comunicazione radio tra una nave militare russa e una ucraina posta a difesa dell'isola. I russi intimano: "Arrendetevi o sarete colpiti". E gli ucraini avrebbero risposto: "Nave da guerra russa vai affan****". I doganieri poi sarebbero morti nel bombardamento seguito a quella parolaccia. Diversa la versione di Mosca, secondo cui dopo la minaccia i soldati dell'isola si sarebbero arresi.