Chernobyl, "picco del livello di radiazioni dopo l'attacco russo": nucleare, il caso che terrorizza l'Europa
Sono aumentati i livelli di radiazioni nella zona di esclusione della centrale nucleare di Chernobyl. L'allarme, lanciato dalle autorità russe e riportato dall'agenzia Interfax, arriva dopo l'assedio e la presa da parte russa della centrale nucleare in Ucraina. Quest'ultima ha provocato il movimento di una grande quantità di equipaggiamento militare pesante attraverso la zona di esclusione. Risultato? Secondo l'Ispettorato statale per la regolamentazione nucleare, un "aumento di polvere radioattiva contaminata nell'aria", anche se "lo stato degli impianti nucleari e degli altri impianti della centrale nucleare di Chernobyl è invariato".
Tutt'ora, come confermato dalle forze militari russe, Mosca tiene in pugno la centrale con l'obiettivo di "difenderla dai terroristi". Il timore di Vladimir Putin è legato ai gruppi nazionalisti e altre organizzazioni terroristiche che possono "sfruttare la situazione nel Paese per inscenare una provocazione nucleare". E, nonostante il Cremlino assicuri che i livelli di radiazioni nell'area circostante l'impianto sono normali e il personale stia continuando il monitoraggio, la paura è tanta. La comunità internazionale esprime infatti "grave preoccupazione" e "massima moderazione" nella protezione dei siti nucleari.
Uguale appello è arrivato da Mariano Grossi, direttore generale dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica. Grossi ha ricordato la "vitale importanza" di mantenere "inalterate o interrotte" le operazioni degli impianti nucleari nella zona di esclusione di Chernobyl. L'assedio della centrale nucleare da parte russa, fa parte di un più grande e complesso piano: Putin mira a de localizzare la guerra da lui iniziata. Una strategia per bersagliare le forze ucraine e aiutare le forze dei separatisti. Anche se questo prevede impianti di stoccaggio di scorie radioattive che mettono a rischio la vita di tutti.