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Vladimir Putin, l'allarme del dissidente russo: "Paranoico malato di mente, il solo modo per evitare un conflitto nucleare"

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Alla veneranda età di 80 anni, Lev Ponomariov è stato tra i primi a scendere in piazza per protestare contro l'invasione russa dell'Ucraina. Fondatore dell'ong Memorial e a capo del movimento panrusso "Per i Diritti Umani" e del "Fondo in difesa dei detenuti", Ponomariov è lo storico dissidente di Vladimir Putin. In questi anni ne ha viste parecchie, tanto che la mossa dello Zar all'alba di giovedì 24 febbraio non l'ha di fatto stupito. "Io e miei compagni lo avevamo previsto - ammette sulle colonne di Repubblica -. Ci sembrava persino di esagerare, ma non è il buon senso a guidare Putin e i suoi colleghi".

 

 

Per il dissidente infatti i dirigenti hanno "una mentalità paranoica in cui si incardinano due idee: che l'Ucraina non deve esistere e che la Russia deve dominare, se non tutto il mondo, almeno una parte. Possono trascinarci in una terza guerra mondiale". O, peggio - è il suo timore - "in un conflitto nucleare". L'unico modo di scongiurare uno scenario di questo tipo è un vasto movimento che si schieri contro la guerra. L'appello è dunque destinato anche agli uomini al governo.

 

 

Con un'eventuale dimissione, è il ragionamento di Ponomariov, qualcosa si potrebbe muovere. Difficile però far cambiare idea al presidente russo, che lo stesso Ponomariov definisce "un malato di mente impazzito". Non a caso "ha epurato tutto il campo politico. Il suo principale oppositore, Aleksej Navalnyj, è in carcere e ci resterà ancora a lungo. Quando un anno fa la gente è scesa in piazza contro la sua condanna, Putin ha risposto con arresti a tappeto. Inoltre è in opera una macchina colossale della propaganda, soprattutto sulla tv di Stato". Il problema per il dissidente è che molta gente ci casca. E l'inasione ucraina ne è l'esempio. 

 

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