Ucraina-Russia, scontro all'Onu tra ambasciatori ucraino e russo: "Criminali di guerra, per voi non c'è purgatorio"
L'invasione russa dell'Ucraina arriva fino al Consiglio di sicurezza dell'Onu. Durante la riunione straordinaria l’ambasciatore ucraino Sergiy Kyslytsya ha attaccato duramente l’omologo russo, Vasily Nebenzya. "Come ho detto - è iniziato il discorso di Kyslytsya -, rinunci alla sua posizione come presidente. Come presidente del Consiglio di Sicurezza, faccia il suo dovere: chiami Putin, chiami Lavrov, e chieda loro di fermare l'aggressione". L'ambasciatore ucraino ha lanciato un duro appello, tenuto giovedì 25 febbraio davanti all'intera assemblea, a tutti i russi perché "non c'è purgatorio per i criminali di guerra, ambasciatore, finiscono dritti all'inferno". Immediata la reazione imbarazzata dell'omologo russo: "Non si tratta di una guerra ma di un’operazione militare speciale nel Donbass".
Altrettanto turbato il segretario generale Antonio Guterres: "È il momento più triste del mio mandato da segretario generale Onu. Devo cambiare il mio appello: presidente Putin, nel nome dell’umanità, porta indietro le truppe russe. Questo conflitto deve fermarsi ora, questa guerra non ha senso e viola i principi della Carta Onu".
Al vaglio, come premesso dall'ambasciatore ucraino, "una decisione che condannerà l'aggressione contro il mio popolo". La stessa Unione europea ha deciso di inasprire le sanzioni ai danni del Cremlino, annunciando la volontà di indebolire la "capacità di modernizzazione" della Russia e "bloccare l’accesso delle banche russe ai mercati finanziari europei". Più nel dettaglio, stando al comunicato conclusivo, l'Ue sta lavorando a "sanzioni che coprono il settore finanziario, energetico quello dei trasporti, l’export di beni e finanziario, la politica dei visti e l’inserimento nella lista nera, e con nuove criteri, di personalità russe".