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Ucraina, soldati russi come l'Isis: civili ammazzati e umiliati? Dove issano la bandiera di Mosca

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Militari russi hanno innalzato la bandiera della Federazione Russa sulla centrale elettrica di Kakhovka, nell'area di Cherson, in Ucraina meridionale. Lo si apprende da varie foto e video che hanno iniziato a circolare sui social network all'ora di pranzo. Immagini che da un lato confermerebbero quanto dichiarato dal Cremlino all'inizio dell'invasione all'alba: l'obiettivo dell'esercito di Vladimir Putin non sarebbero i civili ma punti nevralgici del sistema-stato, come infrastrutture e centrali energetiche, per mettere spalle al muro il governo e il presidente Zelensky, costringerlo alla resa senza un alto costo di vite umane e portare alla "denazificazione" del Paese, in altre parole alla destituzione di un governo filo-occidentale e filo-Nato da sostituire con un regime "alla Bielorussia", fedele a Mosca.

 

 

 

 



D'altra parte, però, l'immagine della bandiera russa che sventola sul territorio ucraino riporta alla memoria scene d'altri tempi, di guerra sul campo, viste negli ultimi anni solo in Siria e Iraq, con l'Isis, o con i talebani in Afghanistan lo scorso agosto. Forse anche per questo il Cremlino non vuole sentire la parola "occupazione" in Ucraina. Il portavoce Dmitry Peskov ha definito questo termine "inaccettabile", assicurando che Putin vuole solo che l'Ucraina resti neutrale e non dispieghi armi offensive. Le forze armate russe non colpiscono le città dell'Ucraina, ha sottolineato il servizio stampa del Ministero della Difesa russo, definendo "nulla" la minaccia per la popolazione civile. Dichiarazioni che cozzano con le foto di distruzione e il primo bilancio di morti e feriti, anche nella capitale Kiev.

 

 

 


"L'obiettivo finale dei russi non è dato saperlo, ma è plausibile che non vogliano entrare a Kiev - spiega all'agenzia Adnkronos il generale Claudio Mora, già sottocapo di Stato Maggiore dell'Esercito -. L'occupazione di tutto il Donbass, creando due stati più robusti, potrebbe essere un traguardo plausibile e realizzabile". "Non conosciamo i veri scopi della Russia. Militarmente si sta muovendo su due direttrici, Nord ed Est, ma ciò non vuol dire che voglia veramente attaccare lungo tutte e due le direttrici, potrebbe essere un diversivo per bloccare le forze ucraine - osserva il generale Mora - Forse i russi potrebbero essere interessati a portare avanti il confine, in modo da avere tutta l'occupazione del bacino del Donbass e più territorio per le due Repubbliche che hanno appena riconosciuto".

 

 

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