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Alexander, il leader separatista al soldo di Putin: "Chi sono i miei superiori": perché Ucraina e Donbass sono spacciati

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Alexander Borodaj è un separatista filorusso di un certo peso, essendo stato il primo leader della Repubblica popolare di Donetsk, una delle due regioni ucraine che Vladimir Putin ha riconosciuto ufficialmente in diretta televisiva, facendo aumentare ulteriormente la tensione riguardo allo scoppio di una guerra. Oggi Borodaj è un deputato della Duma ed è considerato lo “stratega” dell’annessione russa della Crimea e dell’autoproclamata indipendenza del Donbass.

 

 

Repubblica è riuscita a mettersi in contatto con lui e gli ha chiesto come è stato possibile che un moscovita sia diventato il leader di Donetsk nell’Est Ucraina: “Ho capito che non sarebbe mai esistita una Repubblica senza un governo centrale. Ma dopo aver meditato a lungo e invano tra i capi locali dei plotoni, l’attuale leader Pushilin ha promosso me. Hanno tutti tirato un sospiro di sollievo. Nessuno voleva questa responsabilità. Con una mano costruivo il nuovo Stato, con l’altro mi occupavo della guerra. Bisognava bonificare Donetsk dai soldati nemici e dai sabotatori dei servizi ucraini”.

 

 

Poi Borodaj ha parlato della riunificazione del Donbass con la Russia: “Attorno a questa idea si è formato velocemente un gruppo di gente che la pensa allo stesso modo. Questo gruppo era inquadrato in una certa gerarchia di cui io non ero il vertice. Posso solo dire che i miei superiori sono personaggi molto influenti nella Federazione russa. Però allora nessuno era un funzionario pubblico”, ha concluso sibillino.

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