Joe Biden, "hanno scorte di sangue, l'invasione è iniziata". Accusa Putin: "I russi marceranno su Kiev"
"Le forze russe potrebbero marciare su Kiev". Joe Biden anticipa di un'ora il discorso alla Nazione per annunciare le dure sanzioni di Stati Uniti ed Europa contro Vladimir Putin. La minaccia in Ucraina è molto più che teorica, dopo il riconoscimento da parte del Cremlino delle Repubbliche filorusse del Donbass e di Donetsk: "Crediamo ci sarà una invasione ampia", spiega il presidente americano preannunciando il peggio.
I toni sono drammatici, sebbene lo stesso capo della Casa Bianca metta in chiaro che "non vogliamo combattere la Russia". Ma l'impressione è che, ancora più di una settimana fa, il piano sia inclinato. Un attacco contro l'Ucraina, aggiunge Biden, potrebbe "partire anche dalla Bielorussia" dove Mosca ha mantenuto la sua presenza militare, e "anche nel Mar Nero ci sono manovre, hanno dispiegato sottomarini e missili cruise, hanno scorte di sangue e materiale medico, non ce n'è bisogno se non si sta pianificando una guerra".
Per ora, in assenza di un "innesco" bellico, all'Occidente non resta che annunciare sanzioni energetiche e finanziarie. "Questo è l'inizio di una invasione dell'Ucraina, io comincerò a imporre sanzioni e ad andare oltre i passi che vennero presi assieme agli alleati nel 2014. E' una fragrante violazione della legge internazionale e necessita una risposta dura". Il presidente americano parla di "sanzioni più dure del 2014" e sottolinea di essere pronto "a inasprirle" ulteriormente. "Difendere la libertà avrà un costo anche per noi qui nel nostro Paese, dobbiamo essere onesti", ha poi ammesso parlando agli elettori americani (le midterm sono in vista) prima ancora che ai suoi concittadini, riferendosi al costo del gas russo. La palla, conclude Biden, è però nelle mani di Putin: "Ieri tutto il mondo ha ascoltato la distorta ricostruzione storica del presidente Putin, tornata indietro di cento anni. Nelle affermazioni di Putin non c'era nulla che mostrasse la volontà di dialogare. Ha direttamente attaccato la volontà Ucraina di esistere, ha implicitamente minacciato di dichiarare guerra nel caso in cui le sue richieste non vengano accolte. Non c'è dubbio che la Russia sia l'aggressore, e neanche sulle azioni che dobbiamo intraprendere. Nonostante ciò, c'è tempo per evitare lo scenario peggiore. Gli Usa e i suoi alleati restano aperti alla diplomazia. Giudicheremo la Russia per le sue azioni e non per le sue parole".