Ucraina, Josep Borrell: "Perché Putin ha deciso di farlo il 22 febbraio. La data non è innocente"
Non è un caso, e "non è innocente" la data scelta dal presidente russo Vladimir Putin per annettere di fatto le due repubbliche secessioniste del Donbass alla Russia. Il 22 febbraio infatti "marca l'ottavo anniversario della destituzione di Viktor Yanukovich e della vittoria della democrazia che ne è seguita. È come se fischiasse la fine della ricreazione democratica: ha scelto bene la data", ha osservato l'Alto Rappresentante dell'Ue Josep Borrell.
Il quale ha parlato anche delle sanzioni che andranno a colpire "in primo luogo i decisori responsabili di minacciare, le entità ucraine che sostengono finanziariamente o materialmente o che ne traggono vantaggio, quelli nel settore della difesa che hanno avuto un ruolo nell'invasione, quelli che hanno condotto questa guerra dell'informazione contro l'Ucraina e le banche, le banche che stanno finanziando i decisori russi e altre operazioni in quei territori". E ancora, ha detto: "Prendiamo di mira anche le relazioni economiche tra le due regioni e l'Unione Europea, esattamente come abbiamo fatto con l'indicatore della Crimea, per garantire che i responsabili sentano davvero le conseguenze economiche delle azioni illegali e aggressive. E, ultimo ma non meno importante, poiché questi sono molto importanti, miriamo alla capacità dello stato e del governo russo di accedere ai nostri mercati e servizi finanziari e dei capitali, limitando il finanziamento delle loro politiche e limitando l'accesso ai nostri mercati finanziari".
E bene ha fatto la Germania a bloccare l'autorizzazione del gasdotto NordStream 2: "La decisione del governo tedesco rende ancora più forte il nostro messaggio unitario". Detto questo, ha proseguito Borrell: "Noi siamo pronti a parlare con Mosca della sicurezza dell'Europa. La Russia ha preoccupazioni sulla sua sicurezza? Ok, parliamo, ma è difficile discutere con 150mila soldati schierati".