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Ucraina, le forze armate russe verso il ritiro. Il Cremlino: "Occidente annientato senza sparare un colpo". Il trionfo di Putin?

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Le esercitazioni delle forze armate russe si stanno avviando alla conclusione. Proprio come anticipato ieri dal ministro della Difesa Serghei Shoigu. E così alcune delle truppe schierate al confine con l'Ucraina stanno rientrando adesso alle loro basi. Lo fa sapere sempre Shoigu alla Tass. "Unità dei distretti militari meridionali e occidentali, che hanno completato i loro compiti, hanno già iniziato a caricare i mezzi di trasporto ferroviari e terrestri e oggi inizieranno a rientrare alle proprie basi", ha annunciato in una nota il generale maggiore Igor Konashenkov, portavoce della Difesa russa. Poco dopo l'annuncio, il capo della diplomazia ucraina, Dmytro Kuleba, ha detto: "L'Ucraina e i paesi occidentali hanno impedito l'escalation russa".

Da Mosca fanno sapere pure che "mentre le misure di addestramento al combattimento si avvicinano alla conclusione, le truppe, come sempre avviene, effettueranno marce combinate alle proprie basi permanenti". Nelle ultime ore, insomma, l'ipotesi di una distensione è diventata sempre più possibile, soprattutto dopo che Putin si è detto "disponibile a negoziare". Non la pensa allo stesso modo Liz Truss, ministro degli Esteri britannico, che a SkyNews ha dichiarato: "Un'invasione potrebbe essere imminente ed è molto probabile". 

"La data del 15 febbraio del 2022 entrerà nella Storia come il giorno del fallimento della propaganda di guerra da parte dell'Occidente. Svergognati e annientati senza sparare un colpo", tuona su Telegram la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, dopo che Mosca ha annunciato l'inizio del ritiro di truppe schierate ai confini con l'Ucraina, mentre gli Usa prevedevano un attacco per domani, 16 febbraio.

Nel frattempo continuano le operazioni diplomatiche. Oggi a Kiev è atteso il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, mentre il cancelliere tedesco Olaf Scholz vola a Mosca, dove incontrerà il presidente Putin. Dalla Russia comunque si smentisce tutto. Il rappresentante di Mosca all'Onu, Dmitry Polyansky, alla Cnn ha dichiarato: "Ogni giorno impariamo qualcosa di nuovo su di noi e sui piani di attacco, sull'invasione a noi attribuita. Per noi è sorprendente".

 

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