Ucraina, il cancelliere Scholz: "L'ingresso di Kiev nella Nato non è in agenda". E Vladimir Putin riduce le manovre militari
"L'appartenenza dell'Ucraina alla Nato non è in agenda": il cancelliere tedesco Olaf Scholz, arrivato a Kiev per incontrare il presidente Volodimyr Zelenskij, è stato molto chiaro su questo punto. Sperando così di placare la Russia, fortemente contraria all'ingresso del Paese nell'Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord. A tal proposito Scholz ha aggiunto: "E' un po' strano osservare che il governo russo stia mettendo al centro di grandi problematiche politiche qualcosa che in pratica non è all'ordine del giorno. In un certo senso, è questa la sfida che stiamo effettivamente affrontando: che qualcosa che non è affatto il problema ora sia diventato un problema".
Il successore di Angela Merkel ha spiegato che tutti si mobiliteranno per arrivare a una soluzione diplomatica della crisi Ucraina: "Vale la pena compiere ogni sforzo". Poco prima dell'intervento di Scholz, però, il presidente ucraino aveva detto: "L'adesione alla Nato garantirebbe la sicurezza dell'Ucraina". Parole che probabilmente non saranno piaciute a Putin, che spera di rafforzare invece l'influenza russa nel Paese.
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Nel frattempo, il ministro della Difesa Serghei Shoigu, dopo un incontro col presidente Putin, ha annunciato che "una parte delle esercitazioni delle forze armate russe si sta concludendo, un'altra sarà completata nel prossimo futuro". Il leader russo, invece, ha dichiarato che "l'espansione della Nato verso est è infinita e molto pericolosa" e che starebbe avvenendo "a spese delle ex Repubbliche sovietiche, inclusa l'Ucraina".