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Joseph Ratzinger "da distruggere". Padre Georg, il più drammatico dei sospetti: nomi e cognomi, chi c'è dietro agli attacchi

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Georg Gänswein ha già commentato gli attacchi al papa emerito Benedetto XVI sul tema degli abusi sessuali. "C’è una corrente che vuole proprio distruggerne la persona e l’operato. Non ha mai amato la sua persona, la sua teologia, il suo Pontificato. E adesso c’è un’occasione ideale di fare i conti, come la ricerca di una damnatio memoriae", aveva detto al Corriere della Sera. Le parole del segretario personale di Benedetto XVI sono pesanti. 

 

 

Il nuovo attacco avviene nel momento di massima pressione per promuovere l’agenda Lgbt nella Chiesa, sull’asse Germania-Roma. C'è stato il coming out di 125 sacerdoti e funzionari ecclesiastici tedeschi, sostenuti di fatto dal Sinodo tedesco che ha messo nero su bianco, tra le altre cose, anche la benedizione delle unioni omosessuali.

 


Poi le dichiarazioni del cardinale Jean Claude Hollerich, presidente della Commissione delle Conferenze Episcopali dell’Unione Europea (COMECE) ma anche relatore generale del Sinodo dei vescovi sulla sinodalità. Poi a dicembre la segreteria del Sinodo aveva fatto propria la documentazione presentata dal più noto gruppo LGBT cattolico statunitense, New Ways Ministry, organizzazione che ha anche avuto nel frattempo la benedizione di papa Francesco malgrado i vescovi americani nel 2010 avessero stabilito che non possa essere definita una organizzazione cattolica.

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