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Vladimir Putin pronto all'attacco: "Invasione in 48 ore, 50mila morti e Kiev cadrà in due ore"

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Potrebbe essere questione di giorni o di settimane, poi la Russia procederà con l'invasione dell'Ucraina: ne sono convinti gli 007 statunitensi. Il motivo? Gli spostamenti delle truppe al confine. In ogni caso, le informazioni che l'intelligence Usa ha fatto filtrare dalle colonne del New York Times sono a dir poco drammatiche. La sintesi, offerta da La Stampa, è questa: "L'invasione potrebbe costare la vita a 50mila civili, decapitare il governo di Kiev entro due giorni e provocare un’ondata di 5 milioni di profughi".

 

 

 

Lo scenario è drammatico. Mosca, nel frattempo, continua a negare tutto e parla solo di "speculazioni folli". Mentre a Kiev il ministero degli Esteri avverte i connazionali di "non dare peso a visioni apocalittiche". A preoccupare i servizi segreti americani, però, sono dei dati molto concreti, citati dal quotidiano torinese: "Sono schierati ai confini 83 battaglioni tattici russi, ognuno con 750 soldati, per un totale di 62500 uomini, quasi 20mila in più rispetto a due settimane fa". In molti erano già posizionati lì. Dunque il totale è di 130mila soldati. Secondo Washington, inoltre, l'invasione dovrebbe avvenire fra metà febbraio e la fine di marzo. Non oltre, visto che poi il ghiaccio si scioglierà e il terreno diventerà fangoso, non consentendo più il passaggio delle forze armate. 

 

 

 

"Siamo in una finestra temporale in cui in qualsiasi giorno la Russia può fare un’azione militare", ha fatto sapere il consigliere per la Sicurezza nazionale Jake Sullivan. Ecco perché gli Usa si starebbero attrezzando, inviando uomini e mezzi sul posto, pronti a intervenire se necessario. Oggi, il cancelliere tedesco Olaf Scholz incontrerà Joe Biden alla Casa Bianca, dove probabilmente proverà a smentire l'accusa secondo cui la Germania "va a letto con il nemico", la Russia, così da mantenere le forniture di gas. Gli americani, infatti, vedono grande debolezza nella riluttanza tedesca a imporre sanzioni sul gas e nel rifiuto di inviare armi in Ucraina.

 

 

 

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