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Joseph Ratzinger, il dossier che lo travolge: "Quattro casi di pedofilia, comportamenti erronei"

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Il papa emerito Joseph Ratzinger non agì su quattro casi di abusi quando era arcivescovo di Monaco. È l’accusa principale contenuta nel dossier sulla chiesa tedesca in materia di pedofilia: a stilarlo lo studio legale Westpfahl Spilker Wastl, secondo cui sono almeno 497 le persone che hanno subito abusi sessuali nell’arcidiocesi di Monaco e Frisinga dal 1954 al 2019.

Nella maggior parte dei casi si tratta di giovani vittime di sesso maschile, il 60 per cento dei quali in età compresa fra gli 8 e i 14 anni. Gli artifici di tali abusi sarebbero invece 173 preti, 9 diaconi, 5 referenti pastorali e 48 persone dell’ambito scolastico. La diocesi tedesca, che ha commissionato il report, ha definito quanto emerso “una pietra miliare nell’ulteriore processo di gestione degli abusi sessuali”. Ci sono però delle accuse piuttosto gravi nei confronti del papa emerito Ratzinger, che è stato vescovo dal 1977 al 1982: avrebbe tenuto comportamenti erronei in almeno quattro casi in quel periodo.

In particolare si accusa Ratzinger di non aver fermato l’operato di padre Peter H., che ha a suo carico 23 casi di abusi sessuali su minori tra gli 8 e i 16 anni, tutti commessi in un periodo che va dal 1973 al 1996. Georg Ganswein, attuale segretario particolare di Ratzinger, ha smentito categoricamente che il papa emerito fosse a conoscenza degli abusi commessi dal religioso. Il commento della diocesi tedesca è atteso per il 27 gennaio.

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