Omicron, "liberi tutti": addio green pass, la data che fa ben sperare anche l'Italia
Nonostante il dilagare del Covid con la nuova variante Omicron, che a detta degli esperti potrebbe infettare fino a metà degli europei, molti sono i Paesi del nostro continente che iniziano ad allentare divieti e restrizioni, dopo aver osservato che il virus si fa meno aggressivo. In Francia ben due tribunali amministrativi, quello di Parigi e quello di Versailles, hanno bloccato come illegittimi gli obblighi di mascherina all'aperto emanati il 31 dicembre dalla prefettura di Parigi per l'area metropolitana della capitale, nonché dalle autorità del dipartimento di Yvelines. Secondo i giudici sarebbe una «interferenza eccessiva, sproporzionata e inappropriata nella libertà individuale». Il governo francese intenderebbe però correre ai ripari, dato che frattanto si sono toccati 300.000 contagi quotidiani, e il portavoce Gabriel Attal ha detto ieri che si studierà un nuovo decreto «che definirà in modo più sottile le condizioni in cui la mascherina va usata all'aperto». Inoltre, non entrerà in vigore oggi, come inizialmente previsto, il nuovo pass vaccinale su cui i deputati del Parlamento francese non hanno trovato compromessi trasversali. S'ipotizza un pass limitato ai maggiori di 16 anni, ma l'idea di attuarlo è ancora in alto mare.
In Gran Bretagna il governo del premier Boris Johnson s'appresta ad abolire dal 26 gennaio il Green pass necessario per entrare in discoteca o partecipare a eventi pubblici. La stampa inglese ha anticipato che sarebbe lo stesso ministro della Sanità Sajid Javid propenso a cancellare il pass, condividendo l'opinione della maggior parte dei parlamentari conservatori. Il ministro Javid ha così confermato le indiscrezioni dei giornali: «Non manterremo il pass per un momento in più che non sia assolutamente necessario». Gli inglesi, se non altro, sbandierano un calo dei contagi, attestati sui 100.000 al giorno, quasi la metà rispetto a un paio di settimane fa. Per le stesse ragioni, il governo starebbe per ritirare la raccomandazione a ricorrere allo smart working, mantenendo però l'obbligo di mascherine sui mezzi pubblici e in genere i luoghi chiusi, mentre all'aperto la mascherina non è mai stata obbligatoria.
Passando alla piccola Danimarca, sebbene soffra oltre 20.000 casi quotidiani di Covid, molti per quel Paese, da oggi il governo di Copenhagen riapre cinema, teatri, stadi, musei e sale concerti, che erano stati chiusi a dicembre. Unico limite, un pubblico massimo di 500 persone al chiuso. L'allentamento è dovuto alla constatazione che il virus è più blando di un anno fa. Perciò la premier danese Mette Frederiksen ha spiegato: «Alla luce di come vanno le cose, è molto positivo che la Commissione epidemica ora raccomandi di revocare alcune delle restrizioni, non ultimo nel campo delle attività culturali».