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Charlene di Monaco umiliata da Alberto il giorno delle nozze: le lacrime all'altare, l'inizio del dramma

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Una favola triste, quella di Charlene di Monaco. E forse il matrimonio con il principe Alberto non poteva cominciare sotto peggior auspicio. Ricorda Pierrick Geais su Vanity Fair che l'ex nuotatrice e modella sudafricana che sognava un titolo (quello olimpico, non quello di principessa) il giorno delle nozze venne redarguita severamente dal futuro marito, quasi umiliata. Il 2 luglio 2011, 2 mesi dopo il royal wedding tra William e Kate Middleton, tutto il bel mondo si raduna a Montecarlo.

 

 

Davanti a 900 invitati (c'era anche il presidente francese Nicolas Sarkozy) Charlene non trattiene l'emozione. Accompagnata all'altare dal padre, in abito Giorgio Armani, non sembra felice: "Stava forse vivendo il più bel giorno della sua vita? Non si direbbe, dal suo sorriso forzato - sottolinea il giornalista -. Il peggio era arrivato quando la neo principessa di Monaco, al momento di deporre il bouquet sull’altare di Sainte Devote, come vuole la tradizione, si era lasciata scappare una lacrima, «debolezza» per la quale il suo sposo l’aveva subito rimproverata, a bassa voce".

 

 

 

"La tensione era troppa da non riuscire a trattenere le lacrime", aveva raccontato lei stessa due anni dopo, al Times. "Tutto era così opprimente, i pettegolezzi… troppe emozioni". Lo stesso matrimonio era stato "funestato" dal gossip secondo cui la futura principessa avrebbe cercato di fuggire da Montecarlo e tornare in Sudafrica. La smentita non servì a fermare le speculazioni, se è vero che anche oggi, dopo un anno funesto come il 2021, si continua a parlare di fuga.

 

 

 

 

 

Bloccata in Sudafrica per mesi a causa di una delicata operazione otorino-laringoiatrica, poi tornata a casa dai figli e crollata nel giro di pochi giorni, per finire l'anno (e cominciare quello nuovo) in una casa di cura di Zurigo, in Svizzera, per aiutarla a superare un forte stato depressivo. Forse tutto è davvero cominciato quel giorno, con quella lacrima.

 

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