Monete, il tasso scava la tana e scopre un tesoro? Ecco chi gode: il più incredibile dei ritrovamenti
Voleva ripararsi dal freddo e invece ha trovato un tesoro. È accaduto a un tasso in Spagna, a Berció, presso Grado, nella regione delle Asturie, nella grotta de La Cuesta. La scoperta del tesoretto da 209 monete romane datate dal III al V secolo d.C, è stata fatta dagli archeologi. Secondo gli studiosi si tratta di un "ritrovamento eccezionale", perché è il "più grande tesoro di pezzi romani rinvenuto in una grotta in Spagna".
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A raccontare la vicenda i ricercatori Alfonso Fanjul, Antonio Juaneda e Roberto García. Galeotto un tour fotografico lungo le rive del fiume Nalón. Qui i tre hanno trovato una grande grotta semi nascosta. Addentrandosi nella cavità, per quasi sedici metri dall’ingresso, gli archeologi hanno cominciato a notare una sorta di conca nel terreno che culminava in una vera e propria tana. "Probabilmente di un tasso - ha detto Fanjul - L’animale aveva perforato un deposito di monete e alcune di esse erano venute in superficie". Ecco che proprio lì sono spuntate le prime monete. Il gioiello è stato rinvenuto dopo 1600 anni.
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Ma chi ha lasciato incustodite le monete? Alla domanda i ricercatori hanno dato diverse interpretazione: forse qualcuno ha voluto nascondere in un luogo sicuro e inaccessibile i propri denari, oppure qualcuno temeva una razzia. Certo è che la scoperta è stata a dir poco eccezionale. Intanto un secondo scavo del rifugio La Cuesta potrà chiarire se si trattava di un insediamento umano o solo di un nascondiglio.
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