Joe Biden insultava Trump? Meglio tacere: la strage che ha sulla coscienza nonostante il vaccino, cifre-choc
In uno dei non eccezionali faccia a faccia che hanno preceduto le elezioni presidenziali americane del novembre 2020, il candidato democratico Joe Biden aveva rinfacciato all'allora presidente in carica e candidato repubblicano Donald Trump di essere stato responsabile della morte di 220mila americani per Covid. «Chiunque sia responsabile per così tante morti - accusò Sleepy Joe in un raro momento di trance da dibattito, - non dovrebbe rimanere presidente degli Stati Uniti d'America». Era quello uno dei cavalli di battaglia della sua campagna elettorale, probabilmente il più importante dal momento che con l'approssimarsi dell'inverno il Covid stava toccando il suo apice di virulenza, mietendo centinaia e poi migliaia di vittime al giorno. Sarebbe stato facile per chiunque starsene seduto in poltrona a puntare il dito contro gli errori del presidente travolto, come tutti, dalla pandemia. In un post su Twitter di ottobre, Biden o chi per lui commentava con orgoglio: «Non ho intenzione di chiudere il Paese. Non ho intenzione di fermare l'economia. Spegnerò il virus». Facile no?
"Cosa gli implorà la figlia Ivanka". Trump, nuovo grosso guaio: una bomba sulla sua ricandidatura
NUMERI INDISCUTIBILI
Peccato che dopo quasi un anno di presidenza, un periodo più o meno simile a quello equivalente al primo morto di Covid registrato negli Usa (fine febbraio 2020) e la fine ufficiale della presidenza Trump (19 gennaio 2021), i numeri e i fatti ci raccontino tutt' altra storia. Attualmente gli Stati Uniti registrano 832mila decessi per Covid dall'inizio della pandemia, più di 420mila dei quali sono avvenuti sotto la presidenza Biden, cioè più di quelli sotto Trump, quasi il doppio di quelli per cui a ottobre 2020 l'ex presidente avrebbe dovuto lasciare la Casa Bianca con un peso enorme sulla coscienza. Vecchia storia, dicono, anche un paio di mesi fa i repubblicani ci avevano provato confrontando i morti di Covid fino alle elezioni 3 novembre del 2020 con quelli successivi e i difensori d'ufficio di Biden - ad esempio i fact-checker del magazine Newsweek - avevano sostenuto, dati alla mano, che il confronto non stava in piedi, erano stati presi come termine di paragoni dati di due periodi non omogenei e quindi trattasi di "fake", e così è stata bollata.
Adesso però il confronto sta in piedi eccome, e non solo. Non ci sono solo i numeri a confermarlo e i periodi giusti, ma anche la diffusione dei vaccini, che non erano disponibili durante la presidenza Trump. Oltre 250 milioni di americani sono stati inoculati con due dosi almeno. In più tanta esperienza nelle cure, negli ospedali, studi medici e farmacologici, anamnesi complete di milioni di pazienti, centinaia di tentativi diversi, fallimenti e successi che ai tempi di Trump non esistevano o erano ancora parziali. Insomma, un bel vantaggio che avrebbe peraltro evitato al vulcanico tycoon di dire tante corbellerie come quella dei raggi Uv o dei disinfettanti, odi sostenere per settimane l'uso dell'idrossiclorochina poi rivelatasi controproducente. E che avrebbe permesso al contrario a Biden di affrontare il coronavirus molto più attrezzato e con qualche certezza.
BOOMERANG
E invece no, a dicembre perfino l'attuale presidente ha dovuto ammettere che «non esiste una soluzione federale» alla pandemia. Sostenendo che il problema adesso sono i no vax, che quella attualmente in corso è la «pandemia dei non vaccinati» e che servono più test, ma perfino quelli mancano. Ebbene: «Dove sono i test, dove sono le tue dimissioni, signor presidente?» ha chiesto il conduttore di Fox News Sean Hannity. Anche perché, come detto, «chiunque sia responsabile per così tante morti non dovrebbe rimanere presidente degli Stati Uniti d'America», disse per l'appunto colui che allora era un aspirante presidente. Lo stesso che un paio di giorni fa si è scagliato ancora una volta contro il rivale, accusandolo come sempre di qualsiasi cosa - di aver «seminato una rete di bugie» di possedere un ego così grande da non aver accettato la sconfitta, e di conseguenza di aver tentato di sovvertire la Costituzione. «Non è altro che una distrazione dal fatto che Biden ha completamente e totalmente fallito», gli ha risposto a stretto giro Trump. E stavolta come gli si può dare torto?