Meghan Markle, "privacy violata": primo trionfo in tribunale, clamoroso fallimento per gli inglesi
Meghan Markle ha vinto la battaglia legale contro il Daily Mail. Il tabloid, secondo la sentenza, non doveva pubblicare la lettera della Duchessa di Sussex a suo padre: la Corte d’Appello ha confermato la sentenza di primo grado, che aveva stabilito che era stato violato il diritto alla privacy della moglie di Harry. Nonostante nel dibattimento erano state scoperte le bugie di Meghan, spiegando che era “dimenticata” di dire che aveva contribuito direttamente alla stesura del volume Finding Freedom, la ricostruzione della rottura fra i Sussex e la famiglia reale. Inoltre Meghan aveva scritto quella lettera al padre sapendo che avrebbe potuto essere resa pubblica. Ma i giudici d’appello hanno dato comunque ragione a Meghan.
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"Questa è una vittoria non solo per me, ma per chiunque abbia mai avuto paura di battersi per ciò che è giusto. Si tratta di un precedente in grado di rimodellare un’industria dei tabloid che condiziona le persone a essere crudeli e trae profitto dalle menzogne e dal dolore che crea", ha commentato la Duchessa dalla California.
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Non dello stesso parere però alcuni esperti legali britannici, che hanno sottolineato le preoccupanti conseguenze per la libertà d’espressione: "Questa decisione accresce la preoccupazione che le leggi sulla privacy consentano ai personaggi pubblici di determinare selettivamente ciò che può essere riferito su di loro e così manipolare la narrativa dei media. E’ un precedente pericoloso", ha commentato l’avvocato Matthew Dando. Ma, probabilmente, Meghan Markle neanche ci farà caso all'osservazione del legale. Oggi può cantare vittoria contro i tanto detestati tabloid inglesi.