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Joe Biden stroncato dal NyT: "Al giogo della Cina per 15 anni", l'errore che costa carissimo

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Altro scacco nei confronti di Joe Biden. Gli Stati Uniti fanno marcia indietro sull'auto elettrica, una delle idee che il presidente Usa ha sviluppato per il suo primo mandato. Lo scrive e lo ammette il New York Times: "Non siamo pronti per l'innovazione, la crisi è più grave del previsto". Anche se i dati sull'occupazione sembrano in crescita, la questione è la perdita del proprio potere d'acquisto che è la cosa più grave che possa accadere per un lavoratore dipendente. Secondo l'autorevole giornale Usa il pericolo è che l'intera industria automobilistica americana prevede di produrre le proprie vetture nei prossimi anni contando su una catena di approvvigionamenti che deriva esclusivamente dalla Cina.

 

I democratici di centro  dopo la bocciatura del piano da 3500 miliardi di dollari, hanno fatto capire che una svolta così estrema non sarebbe stata gradita all'intero partito. E dopo i dubbi dei moderati ecco che anche i progressisti del partito democratico esprimere i loro dubbi sulla svolta verde, auspicata dal presidente Biden. L'accusa è quella di consegnarsi alla Cina che è la padrona di quel mercato.

 

Biden, proprio l'altro giorno, ha presentato il piano per le infrastrutture con oltre mille miliardi di dollari per costruire e rinnovare strade, ponti, ferrovie, trasporti pubblici, reti elettriche, connessioni Internet. Sono previsti oltre 65 miliardi di dollari, per migliorare la rete di trasmissione elettrica nazionale. Si costruiranno migliaia di km di nuove linee elettriche, che consentiranno di espandere la generazione di energia rinnovabile e di aumentare la sicurezza delle forniture, mettendole al riparo da guasti e blackout. Ma l'idea delle macchine elettriche non piace nè al partito di Biden e anche all'autorevole giornale New York Times.

 

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