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L'influencer si fa un selfie, finisce in tragedia: cosa state vedendo

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Si può morire per un selfie? A quanto pare sì e di tragici esempi ce ne sono fin troppi. Solo qualche mese fa è morta Sofia Cheung, modella e influencer di Hong Kong nota proprio per i suoi scatti in situazioni estreme. Un selfie spericolato, però, le è costato la vita: è caduta mentre cercava di farsi un autoscatto sul ciglio della famosa cascata Tsing Dai, a Hong Kong. Purtroppo, non si tratta di un caso isolato.

 

 

 

Altri esempi sono riportati oggi da La Stampa. Un caso tristemente noto è quello successo nello Utah (Usa), dove nel 2011 Kelsea Webster ed Essa Ricker, 15 anni, sono morte nel tentativo di fare un selfie sui binari, ma non hanno sentito il treno arrivare. Nell'ultima foto insieme si vede la luce del convoglio alle loro spalle. Una sorte simile quella capitata alla 17enne Xenia Ignatyeva, morta cadendo dal ponte di una ferrovia a San Pietroburgo, fulminata nel tentativo di aggrapparsi ai fili dell’alta tensione. Estremo anche il tentativo di James Crowlett, ucciso mentre cercava di farsi un selfie con uno squalo nel 2014.

La pratica dei selfie estremi, stando a uno studio della spagnola iO Foundation, dal 2008 è costata la vita a ben 379 persone in tutto il mondo. Ma come mai succede? "L’essere riconosciuti è, per qualcuno, più importante della vita stessa", ha spiegato al Giorno lo psichiatra e psicoterapeuta Giovanni Stanghellini. Lo studio spagnolo, inoltre, evidenzia come la maggior parte dei decessi, 216, sia dovuta a cadute. Mentre altre cause sono legate a mezzi di trasporto e ad annegamento. Nella classifica dei Paesi dove si è verificato il maggior numero di incidenti l’India è al primo posto, con 100 morti dal 2008.

 

 

 

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