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Adolf Hitler, la fine nel bunker. I documenti inediti e il suo ultimo ordine

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Gli ultimi giorni di Adolf Hitler nel suo bunker di Berlino, in documenti conservati da un soldato francese e analizzati, ora, dagli storici Xavier Aiolfi e Paul Villatoux, Lettere, telegrammi ed effetti personali del Fuhrer, tra cui l’ultimo inutile ordine alle truppe e l’annuncio del suo suicidio. Carte che potrebbero contribuire a riscrivere la storia della caduta del Nazismo.

 

 

 

 

 

Umidi e con segni di bruciatura, quei documenti sono stati rinvenuti dal figlio del capitano francese Michel Leroy, che fece irruzione nel bunker del Fuhrer trovando le 70 carte nell’ufficio di Bormann, nel novembre del 1945. "Qui le cose sono fottute", scriveva in un telegramma il segretario di Hitler, mentre in un altro emerge il tentativo di Herman Goring, capo della Gestapo e delle forze armate naziste, di prendere il potere al posto dell'ormai fuori controllo Hitler. Un colpo di mano fallito, che decretò la fine di Goring.

 

 

 

 

 

 

Nel libro dei due storici, The Final Archives of the Fuhrerbunker, emerge il dramma, la disperazione e la paranoia dei collaboratori di Hitler, con l'avvicinarsi inesorabile della sconfitta. Il Fuhrer è furioso e Borman, scrive il Daily Mail, avverte: "Le cose sono complicate qui. Il capo rimarrà qui, qualunque cosa accada. L'umore è chiaro". Il 25 aprile 1945, cinque giorni prima di suicidarsi, il capo nazista dà l'ordine all'esercito tedesco in Norvegia, Danimarca e Lettonia di tornare indietro e consegnargli una "vittoria nella battaglia di Berlino". Un suicidio militare, mai neppure portato a compimento. 

 

 

 

 

 

 

"Più di 75 anni dopo gli eventi - scrivono i due storici riguardo a questi documenti -, odorano ancora di umidità e hanno tracce di ustioni. Sono veri testimoni". "Il documento più emblematico resta il telegramma con cui Hitler impartisce i suoi ultimi ordini per la difesa di Berlino. Ha manovrato unità che non esistevano più o non erano più in grado di raggiungere la città, eppure era convinto che la Provvidenza avrebbe salvato il suo esercito. È chiaro da questi ordini che credeva ancora di poter vincere la battaglia di Berlino e sconfiggere i sovietici. Pensava che questo lo avrebbe messo in una posizione di forza per negoziare un trattato di pace e mettere gli alleati contro la Russia".

 

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