Massimo D'Alema nel giorno dell'11 settembre: "I talebani non sono terroristi ma un movimento politico"
Nel giorno della ricorrenza dei vent'anni dall'attacco alle Torri Gemelle, Massimo D'Alema sostiene che i talebani non sono terroristi ma un movimento politico. Parole che stanno facendo il giro dei social: "I talebani sono un movimento fondamentalista, violento e intollerabile per i comportamenti contro le donne e contro le minoranze, ma credo sia sbagliato definirli un gruppo terrorista. L'Isis è un gruppo terrorista, i talebani sono un movimento politico, come Hezbollah e Hamas. Definirli terroristi è una stupidaggine", tanto che "gli americani parlano con i talebani ininterrottamente dal 2018", afferma in una intervista a Domani l'ex premier.
E ancora, tuona D'Alema: "E' ovvio che lo si debba fare anche per evitare una catastrofe umanitaria e per cercare di esercitare il massimo di condizionamento possibile. Solo da noi si poteva sviluppare un dibattito surreale come quello sulle parole di Giuseppe Conte. Il vero problema è come parlare con i talebani senza che questo significhi un riconoscimento formale della legittimità del loro governo".
Sull'11 settembre D'Alema dice che "la risposta occidentale all'attacco terroristico delle Twin Towers aveva un contenuto militare, che ha ottenuto qualche risultato. Ma aveva soprattutto un forte disegno politico-culturale: l'idea che attraverso l'espansione della democrazia nel mondo islamico si sarebbero costruiti anticorpi in grado di debellare il fondamentalismo antioccidentale e il terrorismo. Questo progetto è fallito". Ma soprattutto "non solo con le armi, è fallita l'idea che la democrazia si possa esportare" e "sono fallite anche le primavere arabe, che era l'espansione della democrazia sull'onda di un movimento popolare. L'omologazione culturale non funziona".
E conclude: "L'attentato alle Twin Towers non fu opera dei talebani ma di una elite araba, per lo più saudita, che era finita sulle montagne dell'Afghanistan perché lì l'avevano portata gli americani, che avevano favorito la creazione di un movimento di volontari islamici per combattere contro i sovietici" quindi "la preparazione politico-militare del campo fondamentalista è stata fatta dall'occidente, perché i fondamentalisti erano i principali alleati in chiave anticomunista e antisocialista araba".