Basilea, stupratore scarcerato: "Segnali contraddittori, come la ha sorpresa in bagno". Tutta "colpa" della vittima, sentenza-choc
Caos in Svizzera, dove sono scoppiate parecchie polemiche contro la decisione della Corte d’appello di Basilea di ridurre la pena inflitta a uno stupratore. Non si conoscono ancora le motivazioni della sentenza, ma basta il fatto che per il giudice la vittima si è un po’ cercata lo stupro per scatenare le proteste. Quest’ultime sembrano piuttosto legittime, perché la sentenza rischia di creare un precedente gravissimo contro tutte le donne.
In pratica il giudice ha ridotto la pena inflitta in primo grado al violentatore: da quattro anni e mezzo a un anno e mezzo, sconto che consentirà all’uomo di uscire dal carcere praticamente a stretto giro di posta. Lo stupratore è un 32enne portoghese che aveva conosciuto una coetanea in un locale notturno di Basilea. La serata si era svolta normalmente, ma quando l’uomo ha accompagnato la donna a casa insieme ad un connazionale minorenne, si è verificata l’aggressione.
Per la Corte d'appello di Basilea, però, quella sera “la vittima aveva inviato segnali contraddittori, giocando con il fuoco”. In pratica lo stupratore l’aveva vista in atteggiamenti intimi con un altro uomo nel bagno del locale. Cosa c’entri questo con l’attenuante che ha portato alla riduzione della pena, non è dato saperlo al momento. Bisognerà attendere le motivazioni, che però non renderanno meno grave e vergognosa la decisione presa dal giudice.