Principe Carlo, "traffico illecito". Venduto dal nipote di Camilla, terremoto a Corte: una sporca questione di soldi
Il principe Carlo "messo in vendita" da un membro della sua famiglia. Una storia losca quella che ruota attorno ai Reali: il nipote di Camilla Parker Bowles, nonché presidente del partito conservatore inglese, Ben Elliot, è accusato di avere fatto soldi organizzando incontri tra l’erede al trono e ricchi uomini d’affari. Lo scoop è arrivato dal Sunday Times, secondo cui il 45enne avrebbe venduto il cosiddetto "accesso al principe Carlo”, ovvero la possibilità di incontrarlo, parlare con lui, insomma il privilegio di essere presentati all’erede al trono e fare la sua conoscenza.
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Il nipote di Camilla avrebbe seguito uno schema molto dettagliato: gli uomini d’affari che volevano incontrare il principe di Galles dovevano innanzitutto entrare a far parte della compagnia di Elliot, “Quintessentially”, che forniva ai suoi clienti diversi tipi di servizi per diverse migliaia di sterline. La "talpa" che ha permesso di far venire alla luce questo scandalo è il 61enne milionario delle telecomunicazioni e finanziatore del partito Tory Mohamed Amersi, che per diversi anni avrebbe pagato una quota annuale di 15mila sterline per essere membro della società di Elliot.
"Io lo chiamo capitalismo dell’accesso - ha raccontato la talpa, che proprio grazie alla compagnia di Elliot è riuscito a incontrare Carlo -. Ottieni l’accesso, gli inviti, le relazioni privilegiate". Poi ha specificato che arrivare al principe senza “qualcuno come Ben è impossibile, non è facile”. In ogni caso, l'erede al trono - nonostante la parentela di Elliot con la moglie Camilla - potrebbe non aver saputo mai nulla di questo sistema.