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Costa Azzurra, un commando di ceceni per sfrattare la moglie: la mossa estrema del compagno di judo di Vladimir Putin

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La letteratura russa ha insegnato quanto alcune dinamiche familiari possano essere complicate in Russia. Un esempio sono i frequenti divorzi, non proprio facili quando di mezzi ci sono fior fior di quattrini. È questo il caso dell'ex coppia Natalia Srgeevna Rotenberg e Arkady Romanovic Rotenberg, divorziati da tempo, ma in continua lotta per immobili e beni, mai realmente spartiti. E così, lo scorso 10 luglio, Natalia non è riuscita a entrare nella villa di famiglia a Cap Ferrat, in Costa Azzurra. Come lei stessa ha scritto su Instagram, la villa "era stata sequestrata da un commando di terroristi ceceni".

 

 

Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, i trenta uomini armati hanno fatto irruzione nel complesso e hanno "sbattuto fuori i guardiani, occupato la casa, scassinato e sostituito i lucchetti". Mandanti dell'intrusione sarebbero stati "oligarchi di alto livello a cui non piace il mo stile di vita attivo. So chi sono", allude Natalia all'ex marito. Lui, Arkady Romanovic Rotenberg, un imprenditore di 69 anni, nato a San Pietroburgo e patriarca di quella che è stata considerata da Forbes come la famiglia più ricca della Russia. Un patrimonio di 5,45 miliardi di dollari, messo insieme negli anni grazie a un certo numero di concessioni governative, dalle autostrade (Mostotrest) al gas, passando per l'editoria e arrivando persino alla vodka. 

 

 

Sicuramente d'aiuto è stato anche il forte legame di Rotenberg con il presidente russo Vladimir Putin. Una rapporto nato nel lontano 1963, quando da dodicenni si allenavano insieme in un celebre club di sambo, l'arte marziale russa. Ora quando si sfidano a judo vince sempre Putin, e Rotenberg non ha battuto ciglio nel dichiararsi "Il vero beneficiario" della famosa super-villa sul Mar nero che era stata scoperta dall'oppositore Aleksej Navalny, e che lui attribuiva al presidente. Sposati nel 2005, il divorzio tra Natalia e Arkady è arrivato dopo dieci anni. La legge avrebbe assegnato a lei metà dei beni comuni, ma lei si sarebbe accontentata "di qualche proprietà immobiliare". Insomma, può succedere di non lasciarsi bene, ma addirittura da dover assoldare un esercito di mercenari ceceni...

 

 

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