Variante Delta, incubo negli Usa: schizzano i contagi, la decisione estrema di Joe Biden
La variante Delta del coronavirus ormai tiene sotto scacco il mondo intero. Le notizie più drammatiche arrivano dal Sudest asiatico, con l'Indonesia nuovo focolaio a livello planetario con oltre mille morti ogni giorni. Contagi in risalita un po' ovunque, con l'eccezione del Regno Unito che dopo il picco delle ultime settimane e le riaperture totali volute da Boris Johnson lo scorso 19 luglio, da giorni vede un calo dei contagi.
E ora, altre cattive notizie arrivano dagli Stati Uniti. Si apprende infatti che la Casa Bianca intende mantenere, per il momento, le restrizioni ai viaggi in vigore in seguito all'aumento dei contagi da coronavirus dovuti proprio alla variante Delta. L'amministrazione di Joe Biden sarebbe infatti sotto pressione dei governi esteri, nonché delle compagnie aeree e di alcuni membri del Congresso, i quali vorrebbero allentare le restrizioni sugli ingressi degli stranieri nel Paese.
Per ora, però, queste pressioni non sembrano aver sortito effetti: la Casa Bianca ha infatti più volte ribadito che un allentamento sarà deciso soltanto sulla base dei dati epidemiologici, che in questo momento sono tutt'altro che positivi. Ragione per la quale, Joe Biden tira dritto per la sua strada e mantiene le limitazioni al traffico aereo.
Ieri, domenica 25 luglio, sono stati registrati negli Usa 14mila contagi. Il 23 luglio i contagi erano stati oltre 82mila (anche negli Usa, durante il weekend, si registra un considerevole calo dei contagi dovuto al minor numero di test eseguito durante i weekend).
Infine, un dato relativo alla situazione in Italia: dopo settimane di calo seguite da stabilità, per la prima volta mostra un aumento dell'1%, a livello nazionale, la percentuale di posti letto in reparto occupati da pazienti Covid. Raggiunge infatti il 3%, quota molto bassa rispetto ai picchi dei mesi passati ma che rispecchia l'aumento dei contagi dei giorni scorsi. Sono queste le cifre mostrate dal monitoraggio dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, aggiornato al 25 luglio.