Alluvioni in Germania, l'esperto: "Perché la catastrofe può decidere le prossime elezioni"
E se l'alluvione che ha colpito tre Länder tedeschi oltre che a morte e distruzione portasse qualche novità in politica? I precedenti non mancano: nel 2002 il cancelliere socialdemocratico uscente, Gerhard Schröder, conduceva una campagna elettorale faticosa contro lo sfidante moderato, il cristiano-sociale bavarese Edmund Stoiber. I sondaggi erano con Stoiber ma un'alluvione cambiò le carte in tavola. Ad agosto di quell'anno, la Sassonia finì sott' acqua (il bilancio fu di 20 morti) ma la buona gestione della crisi da parte di Schröder lo fece risalire nei sondaggi e battere, sebbene solo di 6 mila voti, il bavarese alle urne a fine settembre. Anche quest' anno i tedeschi votano a fine settembre e a Ralf Schuler, coordinatore dei corrispondenti parlamentari della Bild, abbiamo chiesto se questa crisi potrà aprire nuovi scenari politici. «Oggi non vedo un cambiamento. Armin Laschet (il candidato cancelliere del fronte moderato, ndr) è comodamente in testa ai sondaggi e approfitta di un programma vago. A parte Friedrich Merz al quale ha promesso l'Economia nel prossimo gabinetto, Laschet non ha presentato neppure una squadra di governo: questo non è il momento per annunciare novità».
Laschet non vorrà seguire l'esempio di Schröder, l'uomo del fare?
«Il suo consenso cresce durante la bonaccia. Certo, il Nord Reno-Vestfalia di cui lui è governatore è molto colpito dall'alluvione Laschet dovrà muoversi eppure serve molta cautela. La sua non è l'immagine di un uomo di polso e c'è il rischio di confondere gli elettori. Diverso sarebbe stato se i moderati avessero scelto come candidato cancelliere il governatore bavarese Markus Söder ma questo è un altro discorso».
Ne può approfittare allora il ministro delle Finanze e candidato cancelliere socialdemocratico Scholz?
«Neppure Scholz (che giovedì era sui luoghi del disastro, dr) ha la stoffa dell'uomo del destino, e Merkel che nelle ore più gravi del disastro era in visita ufficiale negli Stati Uniti, lo ha coinvolto perché sta a lui preparare un piano di aiuti per le famiglie e le imprese colpite dalla catastrofe».
In queste ore tutte le parti politiche hanno sottolineato la necessità di fare di più contro il cambiamento climatico: crede che questo tema possa infondere nuovo vento nelle vele dei Grünen e della loro leader Annalena Baerbock?
«Non credo: è vero che negli ultimissimi sondaggi gli ecologisti sono visti in lieve al rialzo attorno al 17-18% ma un punto in più non è il segnale di un trend. Vero è che Baerbock (anche lei vista venerdì sui luoghi dell'alluvione, ndr) è molto calata nelle rilevazioni di voto a seguito di alcune sue irregolarità fiscali e per l'accusa di plagio che le è caduta sulla testa dopo la pubblicazione del suo libro. Quando c'è una catastrofe, le persone che dicevano 'Ve l'avevo detto' non ci guadagnano certo in popolarità. E poi credo che i tedeschi siano un po' sessisti e non ravviseranno in una donna, oltretutto priva di esperienza come la Baerbock, il profilo del salvatore».