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Donald Trump, la frase rubata: "Hitler ha fatto molte cose buone", il capo del suo staff si ribella

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Una frase che risale a tre anni fa è stata utilizzata contro Donald Trump in un libro in uscita a giorni e scritto da un giornalista del Wall Street Journal. Durante un viaggio in Europa per il centenario della fine della prima guerra mondiale, l’allora presidente degli Stati Uniti avrebbe difeso il ruolo storico di Adolf Hitler: “Ha fatto molte cose buone per i tedeschi, a cominciare dalla straordinaria ripresa economica degli anni trenta”. 

 

 

A fare questa confidenza sulle presunte parole di Trump è stato John Kelly, ovvero colui il quale all’epoca era a capo dello staff del presidente. A distanza di tre anni, l’uomo avrebbe quindi “tradito” la fiducia dell’ex inquilino della Casa Bianca, raccontando tutto al reporter e scrittore Michael Bender. L’osservazione sulle “molte cose buone” che avrebbe compiuto Hitler per i tedeschi lasciò senza parole Kelly, secondo cui “per il popolo tedesco sarebbe stato molto meglio essere povero che subire un genocidio e vivere governato da un dittatore. Presidente, non può dire nulla a sostegno di Hitler. Semplicemente non può”. 

 

 

Per fortuna Trump non ha avuto l’ardire di ripetere tali affermazioni anche in pubblico, lasciandole relegate a quella conversazione privata con il capo del suo staff. La visita in Europa è passata alla storia per un altro tipo di gaffe, quella dell’annullamento di una visita a un cimitero in cui sono sepolti soldati americani, definiti da Trump “perdenti e babbei”

 

 

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