Coronavirus nato in laboratorio a Wuhan, l'Europa sta con gli Usa. "Oms, niente interferenze"
Il coronavirus è davvero nato in laboratorio a Wuhan? Dopo gli Stati Uniti, anche l'Europa chiede all'Oms che la fase 2 dello studio dell'Organizzazione mondiale della Sanità sull'origine del Covid sia "libero da interferenze". Tradotto: basta omertà, omissioni e reticenze dalla Cina. Questo recita un passaggio della più ampia, ultima bozza della dichiarazione congiunta Usa-Ue, che sarà adottata nel vertice previsto il prossimo 15 giugno. Il tandem, molto politico, potrebbe avere conseguenze pesanti anche sul piano dei rapporti diplomatici con Pechino.
Washington e Bruxelles puntano a "consultazioni e collaborazione stretta" nel quadro dei rispettivi approcci sul tema, approcci "che includono elementi di cooperazione, concorrenza e rivalità sistemica". Ue e Usa "continueranno ad affrontare le preoccupazioni comuni comprese le violazioni dei diritti umani in Tibet e nello Xinjiang; l'erosione di autonomia e processi democratici a Hong Kong; la coercizione economica; le campagne di disinformazione; e le questioni di sicurezza regionale". Quindi, il passaggio sul bisogno di "stabilità" per Taiwan. Tutti sonori schiaffi al regime comunista di Xi Jinping.
E se davvero l'Europa farà di fatto suo il rapporto americano sulla "plausibile fuga dal laboratorio di Wuhan", come riportato dal Wall Street Journal, allora la tenaglia diplomatica e politica su Pechino sarà completa. Il dossier del Lawrence Livermore National Laboratory, finanziato principalmente dal Dipartimento dell'Energia americano, ha segnato il rilancio di quelle che fino a poche settimane fa erano sempre state etichettate come teorie complottiste di infimo livello. Ma quando anche funzionari Oms come l'italiano Francesco Zambon, dimissionario, hanno sollevato questioni sulla gestione poco trasparente del dossier Cina da parte dell'organizzazione, è scattato il tana libera tutti.