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Luca Attanasio, "arrestati i sospettati dell'attentato": ma la Procura di Roma è all'oscuro di tutto

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A distanza di due mesi dall’attentato, emergono nuovi sviluppi sull’ambasciatore Luca Attanasio, morto insieme al carabiniere di scorta Vittorio Iacovacci e al suo autista. Sono infatti stati arrestati alcuni sospettati in Congo: a renderlo noto è stato il presidente Felix Tshisekedi, che attualmente si trova a Parigi, da dove ha rilasciato delle dichiarazioni raccolte dal sito Actualite. “Le indagini continuano, ci sono sospetti che sono stati arrestati. Vengono interrogati. Al di là di questi sospetti, c’è sicuramente un’organizzazione”, sono state le parole del presidente congolese. 

Il quale non ha voluto aggiungere ulteriori dettagli, limitandosi ad affermare che gli autori dell’attentato di Kibumba erano organizzati in bande. Poi ha aggiunto che le autorità congolesi hanno “la collaborazione dei servizi italiani” e ha assicurato che “stiamo lavorando duramente”. Al momento, però, la Procura di Roma - stando alle indiscrezioni del Corriere della Sera - non ha ricevuto alcuna comunicazione in merito a presunti arresti e interrogatori: nelle prossime ore si dovrà chiarire se questi arresti riguardano davvero chi ha compiuto materialmente l’attentato. 

L’ambasciatore Luca Attanasio è morto insieme al carabiniere Vittorio Iacovacci lo scorso 22 maggio, intorno alle 9 italiane, nell’area Est del Congo, al confine con il Rwanda. Stava viaggiando con un convoglio umanitario, in una zona già tristemente nota per attacchi da parte di guerriglieri. Nell’attentato è stato ucciso anche l’autista Mustapha Milambo, mentre altre tre persone che facevano parte del convoglio erano state sequestrate: tra queste anche un cittadino italiano, che è rimasto illeso. 

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