Johnson & Johnson, la Norvegia verso lo stop al vaccino: "Effetti collaterali gravi"
Effetti collaterali rari ma gravi. Per questo la Norvegia va verso lo stop della vaccinazione non solo di AstraZeneca ma anche di Johnson & Johnson. È la indicazione data dal comitato di esperti istituito dal governo per pronunciarsi sui due sieri a vettore virale. "Non raccomandiamo l'uso di vaccini adenovirali nel programma nazionale di immunizzazione", ha detto il capo del comitato Lars Vorland, consegnando il suo rapporto al ministro della Salute Bent Hoie. "La causa sono i gravi effetti collaterali" osservati in una piccola percentuale di persone a cui sono stati somministrati i vaccini, ha aggiunto il medico. Hoie non ha ancora reso nota la posizione del governo.
La sospensione - La Norvegia aveva sospeso l'uso del vaccino AstraZeneca per studiarne gli effetti collaterali, rari ma potenzialmente gravi; successivamente anche di Johnson & Johnson. "Se decidiamo di rinunciare per sempre a questi vaccini, non andranno sprecati. Verranno dati ad altri Paesi", ha assicurato Hoie.
In Italia per il vaccino Johnson & Johnson, si legge in un comunicato firmato da Locatelli (Consiglio Superiore di Sanità), Magrini (Aifa) e Rezza (Ministero della Salute), "preso atto del pronunciamento dell’Ema e del parere della Cts di Aifa che ribadisce l’estrema rarità degli eventi di trombosi associata a trombocitopenia descritti a seguito della vaccinazione contro Covid-19 effettuata con il vaccino Janssen - Johnson & Johnson, e considerato che tale vaccino si è dimostrato sicuramente efficace nel ridurre il rischio di malattia grave, ospedalizzazione e morte connesso al Covid, si raccomandano le stesse condizioni di utilizzo del vaccino Vaxzevria”. Quindi, il vaccino di J&J "il cui uso è approvato a partire dai 18 anni di età dovrà essere preferenzialmente somministrato a persone di età superiore ai 60 anni, ovvero a coloro che, avendo un rischio elevato di malattia grave e letale, necessitano di essere protette in via prioritaria".