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Recovery Fund, la Corte Costituzionale tedesca: "Mina il principio di democrazia". Ma i media italiani dicono l'opposto

 Merkel e Von der Leyen

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La Corte costituzionale tedesca sita a Karlsruhe torna a far tremare l'Unione europea. La corte ha espresso i propri dubbi riguardo alle politiche europee legate al Recovery fund. In quanto Stato sovrano, la Germania rimane aperta all'Europa, ma la propria statualità non può essere messa in discussione. Secondo la corte tedesca, con il Recovery fund persiste la possibilità che l'Unione europea intervenga direttamente sulle politiche domestiche del Bundestag. Di conseguenza, potrebbe essere infranto il diritto fondamentale tedesco, nonché quello all'autodeterminazione. Al momento, l'istanza di procedura d'urgenza è stata respinta dal Senato, ma i dubbi riguardo alla legittimità dell'operazione continuano ad acuirsi.

La posizione della corte costituzionale è stata definita dalla Frankfurter Allgemeine Zeitung, come un "Warnschuss", ovvero un colpo d'avvertimento sparato direttamente da Karlsruhe. "Non possono essere fondati meccanismi a lungo periodo e imprevedibili, che prendano decisioni per conto di altri Stati" si legge sul quotidiano di Francoforte. Aiuti finanziari internazionali di qualsiasi tipo dovrebbero essere prima approvati dal parlamento, le cui funzioni devono essere sempre garantite. L'infrazione del principio di democrazia, avviene quando stanziamenti consistenti non vengono più decisi da Berlino, bensì da Bruxelles. Nel caso della cosiddetta "decisione sulle risorse proprie", i giudici di Karlsruhe ritengono che il Bundestag non sia più padrone delle decisioni. 

 

 

Tuttavia, per quanto riguarda il ricorso d'urgenza, Karlsruhe ha detto di non aver riscontrato "evidenti infrazioni dei vincoli costituzionali". Le conseguenze sarebbero troppo pesanti per l'economia tedesca se il programma venisse bloccato adesso. Già quando aveva dato disposizione al Presidente della repubblica federale Frank-Walter Steinmeier di attendere prima di completare la legge, la corte di Karlsruhe aveva fatto intendere quanto prendessero sul serio la questione. Karlsruhe rimane quindi in linea con le precedenti dichiarazioni: La Germania rimane aperta all'Europa, ma solo in quanto stato sovrano. Il Paese si è legato volontariamente agli altri Stati dell'unione e ha accordato che il proprio diritto nazionale mantenga la precedenza su quello europeo.  

Interessante la lettura della maggior parte dei quotidiani italiani, che è l'esatto opposto di quella dei giornali tedeschi. "La Consulta tedesca boccia il ricorso contro il Recovery fund: ora la Germania può ultimare la ratifica. Soddisfatta Von der Leyen" intitola il Fatto Quotidiano. Agi: "Karlsruhe respinge i ricorsi, via libera al Recovery" e la Repubblica festeggia così: "Recovery fund, sospiro di sollievo dalla Germania: la Corte costituzionale sblocca il piano Ue per la ripartenza". Lettura leggermente diversa rispetto al dibattito che sta avvenendo al momento in Germania. Ma forse sono i tedeschi quelli a non aver compreso bene la questione... 

 

 

 

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